Il 22 Marzo scorso, 5000 jihadisti sono entrati nel nord della Siria sotto un intensa copertura dell’artiglieria turca. È assurdo pensare che i servizi di sicurezza occidentali ignorino ciò che sta avvenendo in Libia, Tunisia, Iraq e in altri Paesi.
Quello che non si può negare è il ruolo svolto dalla Turchia negli ultimi tre anni: ha aperto le frontiere per l’invio dei terroristi in Siria. L’intercettazione del colloquio telefonico tra il Premier Erdogan e il capo dell’esercito, dove si parla appunto di un coinvolgimento diretto della Turchia nel conflitto, è una prova lampante del coinvolgimento di Ankara.
Si parla di lotta contro il terrorismo e, nello stesso tempo, lo si supporta in tutti i modi, dimenticando che con le stesse mani criminali sono stati uccisi i giovani soldati italiani. Se l’Occidente non c’entra nulla con tutto questo, perché non interviene nei confronti della Turchia, oggi roccaforte di al Qaeda?
Perché continua l’embargo contro la Siria, il Paese che paga il prezzo più alto della sua gente e di suoi giovani militari contro il terrorismo?
Le autorità ucraine stanno commettendo lo stesso errore invitando nel Paese mercenari stranieri. Questa notizia è confermata da numerosi giornalisti presenti a Kiev. Si parla di una compagnia militare privata statunitense, Greystone Limited, con centinaia di suoi dipendenti che svolgono in Ucraina le funzioni di investigazione politica e di tutela della sicurezza dello Stato. Fonti sicure affermano che esiste un piano per sopprimere con la forza le manifestazioni protesta nella parte orientale dell'Ucraina dove la maggioranza è russa.
Malgrado che la Crimea sia diventata russa, ambienti occidentali, in particolare francesi, invitano le autorità ucraine di non accettare questa realtà. Il nuovo governo golpista ucraino parla chiaramente di voler sopprimere il sentimento filo-russo nelle regioni meridionali e orientali del Paese e chiede di essere aiutato dagli eserciti privati che operano in tutto il mondo: ex soldati e ufficiali delle forze speciali di tutto il mondo. Il primo a rispondere a questo appello è stato il Presidente del cosiddetto Consiglio Nazionale Siriano, Ahmad Al Jerba. Contattando le nuove autorità ucraine, ha affermato di voler offrire il sostegno del Consiglio all’esecutivo ucraino. Il rischio che al Qaeda arrivi in Ucraina è sempre più reale.
Submitted by Anonimo on Mon, 31/03/2014 - 11:12