Nei giorni scorsi ho avuto contatti con colleghi corrispondenti militari in Siria per avere una conferma della presenza di basi militari dei Taliban pakistani e afghani in Siria. Io stesso durante la mia permanenza ho verificato la presenza di elementi armati afghani e pakistani sia nelle prigioni o tra i morti sul campo di guerra. La guerra che si conduce contro il governo siriano, non solo illegale ma immorale. L’Esercita Arabo Siriano deve affrontare una sporca guerra condotta da nemici il cui obbiettivo è distruggere la Siria. Accusata di aver sostenuto con audacia la resistenza libanese e palestinese ed aver combattuto per difendere i propri diritti legittimi. Lo stato Ebraico sostiene e supporta i terroristi che attaccano la Siria, lo dimostra l’attacco all'arsenale della città siriana di Latakia il 5 luglio scorso condotto da un sottomarino con l’obiettivo di colpire missili Yakhont P-800 di produzione russa e consegnati a Damasco. Come si spiega questo coordinamento tra Israele, ambienti americani ed europei e i terroristi? È veramente una guerra sporca, una guerra immorale. I colleghi confermano la presenza dei comandanti talebani in Pakistan e in Siria. Terroristi che sono arrivati su richiesta e con il finanziamento dei Paesi del Golfo, in particolare l’Arabia saudita e del Qatar. Centinaia di miliziani sono in Siria per combattere accanto agli "amici mujaheddin". La presenza complica ulteriormente la situazione, già segnata da profonde rivalità tra l'Esercito Libero Siriano (Els) e e gli islajisti; tensioni ulteriormente esacerbatesi la settimana scorsa quando un gruppo legato ad al-Qaeda ha assassinato uno dei principali comandanti dell'Els, al culmine di una disputa nella citta' portuale di Latakia. Malgrado questa diabolica alleanza i nemici della Siria giorno dopo giorno perdono terreno e subiscono un effetto domino, una posizione dopo l’altra cade nelle mani dell’Esercito Arabo Siriano appoggiato dalla popolazione che non vuole vedere islamizzare il proprio Stato laico e Civile. Il 14 Luglio scorso le forze governative siriane hanno ripreso il controllo del 60% di Jobar, sobborgo di Damasco a sud di Qaboun, dove negli ultimi giorni hanno lanciato un'offensiva contro i ribelli. Da queste due zone alla periferia della capitale, infatti, i gruppi armati hanno spesso lanciato colpi di mortaio nel cuore di Damasco. Nel corso della visita di una nostra missione giornalistica abbiamo potuto vedere centinaia di corpi a terra all'interno di diversi bunker nella vicinanze di Damasco. Abbiamo verificato che i combattenti muniti di razzi Rpg e ordigni esplosivi, oltre a materiale chimico appartengono a vari gruppi: Brigata al-Tawhid' e 'Stato islamico dell'Iraq e del Levante', nomi di gruppi legati ad al-Qaeda che combattono al fianco dei ribelli. 35 giorni fa l'amministrazione americana si impegnava a sostenere i ribelli siriani con armi e munizioni nella speranza di capovolgere le sorti del conflitto in corso nel Paese. Prima o poi, secondo i colleghi più esperti comincerà una guerra intestina tra i gruppi del terrore. Le "divergenze di visione e di obiettivi" tra ribelli siriani laici e miliziani salafiti, molti dei quali stranieri, porteranno a "uno scontro inevitabile che causerà molte perdite".
Submitted by Anonimo on Wed, 17/07/2013 - 15:39