In Paesi vicini continua la repressione. Una democrazia soffocata


Raimondo SchiavoneTutti i movimenti rivoltosi che si stanno verificando nell’area del Mediterraneo, determinando una alba nuova di un nuovo futuro sembrano essere arrivati in ritardo.
Una straordinaria svolta si era verificata nel Paese dei Cedri, il Libano nel glorioso giorno di tutti i liberi del Mondo, il 25 Maggio 2000. Il Libano un piccolo Paese ma con grande determinazione e migliaia di martiri riesce a liberare il suo territorio dall’occupazione israeliana, territori occupati dal 1978 e malgrado la risoluzione dell’ONU 425 rimasti occupati.
Lunghi anni di occupazione ha vissuto il martoriato Paese ma finalmente libero e sovrano.
Senza nessun ombra di dubbio l’evento ha segnato un nuovo inizio di democrazia e di liberazione, grazie alla lotta e la vittoria del Libano.
Noi nel Centro Italo Arabo, Assadakah, ci sentiamo fieri di essere i primi a sostenere il Libano, prima e dopo l’occupazione. Oggi affianchiamo la missione militare italiana, per consolidare la pace, nell’ambito dell’operato dell’UNIFIL, e dello sforzo straordinaria della nostra ambasciata a Beirut, con delle iniziative di cooperazione per sostenere lo sviluppo e la ricostruzione del Paese.
La strada per la democrazia e la libertà è ancora lunga e richiede del Mondo Libero altri sforzi per fermare la sofferenza di milioni di persone che soffrono la fame, il terrore e la repressione.
Il popolo libico sta ottenendo la sua libertà e ci chiediamo perché l’Unione Europea non ha riconosciuto ancora il Consiglio Transitorio Rivoluzionario in Libia, la libera Libia, mentre l’Italia ha preso l’iniziativa.
Il vento della rivolta che soffia sui Paesi arabi e sulla sponda sud del Mediterraneo offre un'opportunità  senza precedenti.

In Bahrein, purtroppo continua la polizia di arrestare ,picchiare e minacciare un popolo che chiede di essere libero, nel Bahrain continua la repressione contro i movimenti pro-democrazia.

Secondo i nostri  fonti, e vi garantisco che sono sicuri,   le forze di sicurezza hanno rastrellato oltre 15 scuole, per lo più femminili, e anche arrestato almeno 70 insegnanti, siamo di fronte ad un cambiamento storico sul filo del rasoio. Guardiamo con interesse alla crescente richiesta di libertà e giustizia in Medio Oriente e Nordafrica, e del Mondo Arabo ed Islamico,il ruolo dei giovani scesi in strada a rivendicare i propri diritti, nonostante le feroci rappresaglie messe in atto dai governi.
Condividiamo Il Rapporto delle nazioni Uniti che descrive un mondo i cui i diritti umani vengono ancora sistematicamente calpestati:in 89 Paesi vengono segnalate restrizioni alla libertà  di parola, in altri 48 vi sono casi di prigionieri di coscienza, in 98 si registrano torture e altri maltrattamenti, in 54 ci sono stati processi iniqui.
Nonostante le potenzialità  e le nuove 'armi' a disposizione del dissenso,come i social network,la battaglia é ben lontana dall'essere vinta, come dimostra la libertà d'espressione ancora sotto attacco nel mondo. Da qui il nostro appello a non abbassare la guardia.
Internet é stato sicuramente un ottimo strumento ma, le rivolte arabe “sarebbero avvenute anche senza Facebook. Internet ha reso solo tutto più  facile.
Ritorno parlare del popolo dimenticato del Bahrain, dopo le manifestazioni di protesta stroncate a metà  marzo dal regime, é tornata la la polizia la sua repressione facendo irruzione in tutta la  capitale Manama.
Non dimentichiamo la lotta del popolo palestinese, nonostante tutte le risoluzioni dell’ONU i palestinesi continuano la loro sofferenza nella diaspora.

Raimondo Schiavone, Segretario di Assadakah Italia

Centro Italo arabo del Mediterraneo




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