Prende il via il Ramadan, il mese sacro di preghiera e digiuno per i musulmani di tutto il mondo. Un miliardo di fedeli hanno iniziato oggi ad astenersi dal cibo dall’alba fino al tramonto. Digiuno che termina il 14 giugno, giorno di festa chiamato Aid Al Fitr o Aid Assaghir.
Ramadān è il nono mese del calendario islamico che si compone di 12 mesi lunari (29 o 30 giorni ciascuno) per un totale di 354 o 355 giorni, al contrario dei 365 o 366 giorni (se bisestile) dell’anno gregoriano, basato sul ciclo solare . Come tutti gli altri mesi del calendario islamico è determinato tradizionalmente dall’avvistamento della crescenza della luna nuova.
In questo mese i musulmani praticano il digiuno, appunto detto digiuno del mese di Ramadān,(per tutta la durata del mese, 29 o 30 giorni). Esso rappresenta il quarto dei cosiddetti cinque pilastri dell’Islam (Arkān al-Islām), e si conclude con l’inizio del successivo mese islamico di Shawwāl, (anch’esso determinato tradizionalmente tramite l’avvistamento della crescenza della nuova luna), nel quale si celebra la festa della rottura del digiuno, chiamata ‘aīd (u)l-Fitr. E' l'unico mese citato nominalmente nel Corano. Gli altri pilastri sono la testimonianza di fede, le cinque preghiere giornaliere , il rituale dell’elemosina e il pellegrinaggio alla Mecca.
In cosa consiste il digiuno di Ramadān?
Ramadān, secondo tradizione, è uno dei mesi benedetti per i musulmani, è il mese dell'astensione e della purificazione, durante il quale oltre a praticare il digiuno alimentare, (cibo, bevande e acqua compresa), il digiuno sessuale e quello spirituale dall’alba al tramonto, si intensifica anche l’attività di preghiera, con la lettura intera del Corano, con una preghiera particolare in moschea (tarāwīh), con il ritiro spirituale in moschea(I’tikaf), con la meditazione, con la carità zakāt ul-Fitr.
Quando cade il mese di Ramadān?
Ogni anno (solare) l'inizio ogni mese lunare islamico indietreggia di circa 10,11 giorni rispetto l'anno (solare) precedente e compie un ciclo completo in 33 anni circa, per cui ogni musulmano compie il digiuno sempre in periodi diversi nei vari anni e nei periodi estivi i musulmani all'esmifero boreale praticheranno il lungo digiuno al caldo con molte ore di luce, ma allo stesso tempo i fratelli all'emisfero australe compiranno un breve digiuno in un clima freddo.
Come si svolge il digiuno di Ramadān?
Il digiuno di Ramadān inizia il primo giorno dell'omonimo mese che, come tutti i giorni del calendario islamico, comincia al tramonto e si continua normalmente a mangiare e bere, si fa la preghiera del maghrib (tramonto) e, generalmente, dopo quella successiva dell'ʿIshā', (ma a volte si inizia anche tra le due con la salah al-witr) si fa tarāwīh, che è una preghiera straordinaria aggiuntiva che si svolge durante questo mese benedetto.
Prima dell'ora della salah al-fajr, che a seconda della scuole, ma generalmente avviene sempre prima dell'alba civile, si fa suhūr, l'ultimo pasto per affrontare la giornata e poi si prega al fajr. Per tutta la durata dell'arco diurno fino al tramonto non si mangia nulla, non si beve nulla, non si hanno rapporti sessuali, si adotta un comportamento autocontrollato e ci si immerge nella spiritualità.
Al tramonto, all'ora della preghiera del maghrib si rompe il digiuno (Iftār) preferibilmente stando attenti a ciò che si mangia, iniziando con poco uno o due datteri e acqua, si fa la salahal-maghrib e si mangia all'Iftār, il pasto della rottura del digiuno e via di seguito così per un mese lunare; si conclude con l’inizio del successivo mese islamico di Shawwāl, (anch’esso determinato tramite l’avvistamento della crescenza della nuova luna), nel quale si celebra la festa della rottura del digiuno, chiamata ‘Aīd (u)l-Fitr.
Etimologia della parola Ramadān
La parola, originariamente in arabo, significava "mese caldo", o “mese torrido” o “essere riscaldato”, da cui si può dedurre che anticamente un tempo fosse un mese estivo. Sicuramente, il mese di Ramadān, come d’altronde gran parte degli altri mesi del calendario islamico, ha un’origine pre-islamica ed era legato essenzialmente alle attività della comunità.
Il termine Ramadan deriva dalla parola araba Ramad che significa "ardente" e quando c’è cosi caldo che fa diventare la sabbia scotta e quella terra cosi calda viene chiamata dagli arabi “Ramdhaa“.
Gli Arabi usavano dire Ramidat al ghanam che significa: "si sono bruciate le pecore"; oppureRa’at fii Arramdaa: "erano pascolo in una terra torrida".
Submitted by Redazione on Tue, 15/05/2018 - 11:27