Esfahan: La piazza immagine del Mondo. Questo è il vero Iran


Eṣfahān è una delle città più belle del mpiazza iranondo islamico, uno tra i tanti tesori dell'Iran. La magnifica piazza “Imam Khomeini” chiamata ufficialmente Naqsh-e jahān (immagine del mondo),  costruita oltre 300 anni fa come campo da polo per volere dello scià Abbas I,  rappresenta il fulcro della città, espressione del glorioso passato di questi luoghi e della magnificenza della antiche corti.
E’ la seconda piazza urbana per dimensione al mondo, qui il popolo persiano si ritrova quotidianamente. Famiglie, giovani, anziani, studenti universitari si incontrano, chiacchierano, vivono.
La piazza è luogo di socializzazione giorno e notte. La sensazione che si prova è  fantastica il passato e il presente convivono in perfetta simbiosi ,  l’atmosfera dei tempi antichi si sposa con i gesti della quotidianità contemporanea.
L’immagine del Paese appare molto di versa da quella dell’immaginario collettivo, nella città i parchi sono puliti e in ordine; i fiori, l'erba e i giardini ricordano le floride oasi nel deserto.
Passeggiare la notte per le strade di Esfhan è piacevole e non si avverte mai la sensazione di insicurezza, la persone si fermano per strada per dare il benvenuto, incuriosite dal turista occidentale, disponibili a parlare soprattutto di politica e religione. Ciò che sorprende più di questo Paese è proprio la gente: accogliente, calorosa, ospitale e soprattutto rispettosa.
La città accoglie il visitatore in un clima sereno, nulla a che vedere con la realtà descritta dai media occidentali.
I parchi sono una risorsa fruibile, i monumenti lasciati in uno stato di abbandono e incuria solo vent’anni fa, oggi rivivono di un nuovo splendore.  L’Iran si affaccia sulla scena mondiale con un vetrina turistica che valorizza ed esalta le straordinarie bellezze che il Paese può offrire.
Nulla è lasciato al caso e il bello non è dato mai per scontato ma è offerto, abbellito, esaltato in ogni aspetto per lasciare nel turista un ricordo indelebile. Il Paese dei “Barbari” ci offre una straordinaria lezione di civiltà, lontano dall’incuria, dal degrado che spesso caratterizza i monumenti e le piazze italiane, qui la filosofia del rispetto del bene comune appare un valore incontestabile.
Certo, la concezione teocratica del paese impone una serie di regole e vincoli che normalmente vengono rispettati - almeno all’esterno-. La presenza constante della religione islamica tuttavia, non impedisce la pacifica convivenza tra le differenti professioni di fede.
Nella splendida Esfhan convivono anche alcune minoranze religiose come quella ebraica composta da circa 15.000 persone, la più grossa comunità ebraica presente in Iran, e Armena, composta da circa 8.000 persone che vivono in questo contesto in piena autonomia, pur rispettando le leggi teocratiche dello stato.
Difficile interagire con la comunità ebraica abbastanza riluttante al confronto, anche se le sinagoghe presenti sono accessibili.
Gli Armeni hanno un proprio giornale scritto nella loro lingua e numerose sono le chiese. Tra le maggiori attrazioni della città la cattedrale di Nefhan,  una realtà del tutto anomala all’interno del contesto “locale” nel quale ovviamente prevale la religione di stato islamica.
Gli Armeni difatti vivono in coabitazione in una sorta di subordinazione culturale, tuttavia non si lamentano palesi violazioni della libertà di culto. La cattedrale viene utilizzata solo poche volte durante l’anno, paradossalmente è fra i santuari religiosi più visitati della città e prevalentemente da islamici.

Raimondo Schiavone, Federica Melis