La guerra in Siria dopo la liberazione di Aleppo: il 27 febbraio una conferenza a Cagliari


"La guerra in Siria dopo la liberazione di Aleppo" è il titolo della conferenza che si terrà giovedì 27 febbraio, alle ore 17, presso la Sala Basile di Villanova Coworking (via san Saturnino, 7 a Cagliari).   Partecipa il reporter siriano Naman Tarcha.  Intervengono i giornalisti Raimondo Schiavone e Alessandro Aramu, presidente e vice presidente del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo.  L’ingresso è libero.

“La definitiva liberazione di Aleppo, la seconda città più importante della Siria, da parte dell’esercito governativo è una notizia straordinaria perché, dopo anni di distruzione e di morti per mano dei gruppi armati sostenuti in primis dalla Turchia, spesso organizzazioni di matrice jihadista, la popolazione ritorna a essere padrona delle proprie case, strade, piazze, luoghi di culto e centri di aggregazione. Un sospiro di sollievo – scrivono Schiavone e Aramu - per chi ha dovuto resistere e sopravvivere a una vera e propria occupazione da parte di miliziani che hanno fatto della violenza, della brutalità e del loro fanatismo il tratto distintivo del loro passaggio in Siria”.

“Abbiamo deciso di organizzare una conferenza invitando un giornalista di Aleppo, Naman Tarcha, perché quella città è il simbolo della resistenza e del riscatto di un paese che non si è mai piegato all’arroganza di quelle potenze straniere che in Medio Oriente da anni -  come dimostrano le vicende della Libia, dell’Iraq e dell’Afghanistan -, sono state  fonte di caos e di destabilizzazione”

“Il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo, che in questi anni di guerra ha organizzato in Siria oltre cento missioni giornalistiche, - concludono i due giornalisti - auspica che alla Siria venga restituita la piena sovranità, sia nella provincia di Idlib che nel cosiddetto Rojava curdo, oggi occupato dalle truppe turche con l’obiettivo di condurre in quell’area un’imponente operazione di pulizia e sostituzione etnica”.

Il Centro Italo Arabo nei giorni scorsi ha scritto al presidente del consiglio dei ministri. Giuseppe Conte, e al ministro degli Affari esteri, Luigi di Maio, per chiedere che venga riaperta l’ambasciata d’Italia a Damasco e ripristinate le normali relazioni diplomatiche con la Siria.