Il Centro Italo-Arabo Assadakah Roma ha iniziato la sua campagna di solidarietà con la Repubblica Armena. A Roma l'Ambasciatore in Italia, Sargis Ghazarian, é stato invitato a un incontro con gli attivisti della filiale romana, in presenza del presidente, Giuseppe Trotta, e del Responsabile delle Relazioni Internazionali, Talal Khrais. La questione armena é diventata un impegno importante per il Centro Italo Arabo che ha deciso che il 2015 sarà l'anno della coscienza e della solidarietà con la repubblica dell’Armenia. A tal fine, saranno organizzate conferenze e dibattiti. Si tratta di un impegno che nasce dal forte legame tra Assadakah e la Repubblica Armena e che è confermato dalla presenza dell’Ambasciatore all’incontro.
Il Presidente del Centro Italo-Arabo a Roma ha confermato la posizione dell’organizzazione nei confronti della giovane Repubblica Armena: “La presenza di diversi giuristi mostra la serietà di questo atto di solidarietà. Lavoreremo perché le Nazioni Unite decidano che l'anno 2015 sia l'anno della memoria e faccia pressione sulla Turchia affinché riconosca questo terribile eccidio”. Da parte sua, l'Ambasciatore ha ringraziato Assadakah per aver dimostrato, giorno dopo giorno, “la sua amicizia e soldarietà con la Repubblica e il popolo armeno”.
24 aprile, giorno della coscienza e della memoria - In occasione del 99esimo anniversario del genocidio armeno, il Segretario Generale del Centro Italo-Arabo Assadakah, Raimondo Schiavone, ha lanciato un appello a tutta l’Organizzazione, al Parlamento Europeo e al Parlamento Italiano perché l’anno 2015 venga considerato anno della memoria e della coscienza e venga celebrato il 24 aprile con eventi e conferenze in varie città.
L’importanza di ricordare - La presenza dei sopravvissuti alle celebrazioni è rara, solitamente ci sono i loro figli o nipoti, che vogliono continuare a ricordare la tragedia subita dai loro avi, nonostante i continui tentativi di negazione a parte dai responsabili del genocidio. Ma noi continueremo a ricordare il dramma che ha colpito un popolo di cultura millenaria, per evitare il ripetersi di simili episodi. Combattiamo, dunque, per il riconoscimento da parte della Turchia, dopo 99 anni di negazione. Consideriamo, insieme ai nostri giuristi, gli armeni parte lesa. Lavoreremo perché la Turchia, che oggi chiede senza vergogna di aderire all’Unione Europea, riconosca l’abuso commesso quasi un secolo fa. La Turchia continua la sua aggressione contro il popolo armeno, basta pensare al sostegno offerto ai fondamentalisti islamici che hanno saccheggiato a Aleppo e Kassab , in Siria le chiese armene costringendo alla fuga migliaia di cittadini armeni.
Talal Khrais - Responsabile delle Relazioni Internazionali
Inviato da Anonimo il Mer, 23/04/2014 - 10:25