(Talal Khrais – Siria, Yabroud – Damasco) La guerra condotta contro la Siria è fallita sotto i duri colpi dei militari siriani sostenuti dalla maggioranza del popolo e, con essa, anche l’obiettivo di indebolire il più importante Esercito e Stato Arabo rimasto fedele alla Resistenza Libanese e alla Repubblica Islamica dell’Iran.
Sono ritornato a Damasco dal Qalamoun, dopo aver assistito alla resa dei terroristi venuti da ogni parte del mondo per imporre in Siria un regime oscurantista. Ho potuto assistere ai festeggiamenti dei soldati siriani, che per combattere i terroristi sono rimasti per anni lontani dalle loro famiglie ed oggi possono vedere i risultati del loro sacrificio e dei rischi che hanno corso.
Prima della resa Yabroud è stata una vera fabbrica della morte: automobili imbottite di tritolo lasciate nei quartieri di Damasco e di Beirut per uccidere degli innocenti, depositi di armi dove sono conservati missili termici. Purtroppo i servizi di sicurezza dell’esercito non mi hanno lasciato fotografare queste armi. I cosiddetti “eroi” (così qualcuno ancora definisce i ribelli), davanti all’attacco dell’esercito, si sono persino nascosti nelle fognature.
La ritorsione contro l’Esercito Arabo Siriano, ormai vittorioso, non si è fatta attendere e sono stati lanciati razzi contro i villaggi libanesi a Laboué e Nabi Osman. Quest’ultimo villaggio è stato, domenica sera, teatro di un attentato suicida che ha causato due morti e 14 feriti. Nell’esplosione dell’autobomba sono stati uccisi due esponenti di Hezbollah, il movimento sciita libanese che combatte in Siria accanto alle forze governative del presidente Bashar Al Assad contro gli insorti. Responsabili dell’attacco i combattenti jihadisti del Fronte Al Nusra, un gruppo armato sostenuto dall’Arabia Saudita. Le forze libanesi sono state pronte a contrastare ulteriori attacchi anche grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, riuscendo a catturare molti terroristi in arrivo dalla Siria per compiere azioni in Libano.
In Occidente, i ribelli siriani vengono ancora oggi dipinti come dei riformisti ma le loro formazioni non sono nate durante le proteste pacifiche del marzo 2011, bensì quattro anni prima, con il sostegno dei paesi del golfo e l’afflusso di combattenti arrivati da Afghanistan, Bosnia, Cecenia ed Iraq in vista di un attacco alla Siria. Oggi sono guidati da Abdel Basset Syda, Presidente del Consiglio Nazionale Siriano, che riconosce l’autorità spirituale dello sceicco Adnan al-Arour, un predicatore takfirista che invoca il rovesciamento e l’assassinio di Assad, non per motivi politici, ma semplicemente perché di confessione alawita, cioè un eretico, ai suoi occhi. Si tratta di un’opera di demonizzazione del legittimo governo siriano atta ad assecondare Israele.
Yabroud, considerata la fortezza più importante dei terroristi, è crollata. Così come crolla anche il sogno di alcuni ambienti Occidentali e di Israele di vedere una Siria piegata.
Inviato da Anonimo il Mar, 18/03/2014 - 17:28