I vescovi cattolici della Siria si riuniscono in Libano


Patriarche-lahham-300x201Si riunisce oggi a Raboueh, in Libano, presso la sede del Patriarcato greco-melchita, l'Assemblea dei vescovi cattolici di Siria. Ne da notizia all'Agenzia Fides l'arcivescovo armeno cattolico di Aleppo Boutros Marayati. La riunione episcopale, sotto la presidenza del Patriarca greco-melchita Gregorios III Laham, sarà dedicata in particolare alle iniziative messe in campo dalla Caritas per venire incontro alle tante tragedie e sofferenze che affliggono la popolazione siriana nel Paese devastato dal conflitto armato.

Il vescovo caldeo di Aleppo Antoine Audo, presidente di Caritas Siria, fornirà un quadro degli interventi in atto e di quelli in programma. “All'Assemblea” spiega a Fides l'arcivescovo Marayati “sono convocati i vescovi di tutte le Chiese cattoliche di rito diverso radicate in Siria. Sulla carta dovremmo essere una ventina, ma non sappiamo ancora in quanti riusciranno a uscire dalla Siria per essere presenti a Raboueh”.

La riunione si tiene a tre giorni dalla liberazione delle suore greco-ortodosse di Maalula che ha suscitato gioia in tutte le comunità cristiane mediorientali. “Adesso” sottolinea l'Arcivescovo Marayati “c'è da auspicare che i i canali utilizzati per la liberazione delle suore di Maalula funzionino anche per affrontare e risolvere i casi di vescovi, sacerdoti e religiosi rapiti in Siria durante il conflitto”. Nelle trattative per liberare le suore hanno giocato un ruolo preminente i servizi di sicurezza libanesi.

Oltre ai vescovi Metropoliti di Aleppo Boulos al-Yazigi (greco-ortodosso) e Mar Gregorios Yohanna Ibrahim (siro-ortodosso), tra i sequestrati in Siria figurano ancora il gesuita Paolo Dall'Oglio, il sacerdote armeno cattolico Michel Kayyal e il sacerdote greco- ortodosso Maher Mahfouz.