(Damasco - Talal Khrais) - Andare in Siria 42 volte in meno di tre anni è molto faticoso, ma è necessario perché qualcuno deve raccontare la verità su un paese aggredito brutalmente dal terrorismo internazionale sostenuto, e lo dico senza peli sulla lingua, dall’Europa democratica. I terroristi sono giunti da ben 68 Paesi per imporre il loro oscurantismo su una civiltà millenaria. In questo servizio parlerò della Siria, del popolo siriano e del suo presidente che hanno combattuto una campagna disinformazione mondiale a cui non avevo mai assistito nel corso della mia carriera da reporter di guerra. La settimana scorsa ho avuto modo di assistere ad una grande battaglia che potrebbe cambiare lo scenario in favore della Siria, del suo popolo e delle sue 42 comunità religiose che hanno vissuto sempre insieme. Racconterò le drammatiche testimonianze dei sopravvissuti, salvati dalla terribile morte che i cosiddetti jihadisti avrebbero potuto provocargli. Operazioni militari in Siria L’esercito regolare, sostenuto dalla popolazione siriana, avanza ovunque. La zona di Qalamoun, di cui Yabroud rappresenta il centro maggiore, é fondamentale per la sua prossimità al confine libanese e alla città di Arsal, da cui è arrivata la maggior parte delle armi, dei fondamentalisti e degli esplosivi provenienti dal Libano in questi ultimi tre anni, mentre da Yabroud partono le macchine della morte dirette verso Beirut. Ciò che ha permesso la liberazione di quasi il 60% dalle zone strategiche è il sostegno popolare e il crollo dei terroristi che fuggono in massa. Altri fattori sono stati la chiusura parziale del confine con la Turchia e l’accordo siro-iracheno, quest’ultimo determinante. Le forze governative irachene, sostenute sia dalla Russia che degli Stati Uniti, sono riuscite a chiudere il confine,anche se non completamente. Non solo è stato impossibile da mesi entrare in Siria dall’Iraq, ma migliaia di esponenti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante" (ISIL), sono stati eliminati a Ramadi, nell'Ovest iracheno dell'Anbar, proprio al confine con la Siria. Riguardo Yabroud, invece, le truppe regolari sono ferme a circa 4 km distanza in attesa dell’ordine per l'assalto finale. L’obiettivo dell’Esercito era quello di bonificare le zone montagnose di Al Qalamu e mettere sotto controllo il confine che separa la Siria dal Libano. L’obiettivo è stato raggiunto. L’Esercito gode di un sostegno diretto ed aperto dalla Federazione Russa e di tanti aiuti dalla Bielorussia e dall’Iran, oltre al sostegno sul campo, nella provincia di Homs, dei combattenti di Hezbollah e da esperti iraniani. Sia ad Adra, città dei lavoratori, che a Yabroud i cittadini vengono mandati ai piani superiori delle case per fare da scudi umani, mentre i combattenti aspettano nei rifugi. Le forze dell'Esercito Siriano sono ormai sul punto di cominciare l'avanzata finale verso l'area urbana di Yabroud e di Flita che si trova non lontano da Arsal, già assediata. Tra il 2 e il 4 marzo, i combattimenti dell’Esercito Regolare si erano concentrati sulle zone collinari che circondano il nucleo urbano e che sono state liberate. Da questa area strategica, oltre alle fattorie di Rima, le batterie di artiglieria dell’Esercito possono controllare i passaggi tra Yabroud e Arsal e possono colpire facilmente i gruppi armati.
Inviato da Anonimo il Ven, 07/03/2014 - 09:27