Sembrava che questa volta potesse esserci una posizione autonoma da parte dell’Italia sulla vicenda siriana, avevano fatto ben sperare le parole del Ministro Emma Bonino, che in una trasmissione radiofonica a Radio Radicale aveva detto ”Un intervento militare in Siria senza la copertura del Consiglio di sicurezza dell’Onu non è praticabile”, invitando a considerare quale potrebbe essere la reazione di Russia e Iran.
“Dovremmo evitare di rendere mondiale un dramma che è internazionale – ha aggiunto -. E anche l’opzione di un intervento ‘limitato’ rischia di diventare illimitato”. Prima di assumere qualunque iniziativa in Siria bisogna dunque “pensarci mille volte”, secondo la titolare della Farnesina, perché le “ripercussioni potrebbero essere drammatiche”.
Con una posizione “unanime” nel Consiglio di sicurezza dell’Onu “si potrebbero percorrere strade non necessariamente militari” in Siria, come ad esempio il “deferimento” di Assad “alla Corte penale internazionale”.
Sembravano tornati i tempi della politica estera della Prima Repubblica, dove le posizioni italiane avevano un peso nel contesto internazionale, pareva possibile che l’Italia potesse avere una posizione autonoma rispetto alle potenze Europee dominanti l’Inghilterra e la Francia, pareva un ultimo colpo di coda d’orgoglio ed invece in poche ore, tutto smentito.
Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha dimostrato ancora una volta d’essere un tappetino al cospetto di Francia e Inghilterra e Stati Uniti.
Infatti, dopo un vertice a Palazzo Chigi il Governo italiano interviene sulla situazione in Siria, "condannando totalmente l'atteggiamento del regime" di Damasco. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi, al termine dell'incontro sulla Siria da cui è emersa "la valutazione che si è oltrepassato il punto di non ritorno". "Ci sono stati e ci saranno nelle prossime ore contatti con gli alleati europei e statunitensi: l'Italia auspica una soluzione in ambito multilaterale".
Letta tira le orecchie alla Bonino, ribadisce la sudditanza italiana verso le grandi potenze occidentali, fa apparire l’Italia ancora più piccola di quanto non sia. Letta come il suo predecessore Monti appalta la politica estera italiana agli Stati Uniti dimostrando di avere un solo obiettivo: rimanere in sella il più tempo possibile non nell’interesse del Paese ma nel suo interesse e dei gruppi di potere che rappresenta.
Forse è arrivata l’ora che qualcuno lo mandi a Casa.
Inviato da Anonimo il Mar, 27/08/2013 - 08:16