Bechara Rai: i conflitti arabi fomentati dall'Occidente


NEWS_93639Il cardinale patriarca Maronita del Libano lancia una dura accusa e aggiunge: i cristiani pagano il prezzo più alto di queste guerre.


«Nelle guerre in Medio Oriente i cristiani pagano il prezzo più alto». Lo ha detto il cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei Maroniti, intervistato dalla Radio Vaticana. «Tutto quello che succede in Medio Oriente, sia in Egitto, sia in Siria, sia in Iraq, è una guerra che ha due dimensioni. In Iraq e in Siria, la guerra è tra sunniti e sciiti; in Egitto la guerra è tra fondamentalisti, tra cui i Fratelli musulmani, e i moderati. Sono guerre senza fine - ha osservato - ma, mi dispiace di doverlo dire, ci sono dei Paesi, soprattutto occidentali, ma anche dell'Oriente, che stanno fomentando tutti questi conflitti. Bisogna trovare una soluzione a tutti questi problemi».

«Noi cristiani - ha aggiunto il patriarca - da 1400 anni stiamo vivendo insieme ai musulmani, e abbiamo veicolato in queste terre valori umani, morali, i valori della multi-confessionalità, della pluralità, della modernità. Grazie alla presenza di noi cristiani, nella nostra vita quotidiana in tutti questi Paesi arabi abbiamo creato una certa moderazione nel mondo musulmano. Oggi assistiamo alla distruzione totale di tutto quello che i cristiani hanno costruito nel corso di 1400 anni. E, al contempo, i cristiani pagano per queste guerre tra sunniti e sciiti e tra moderati e fondamentalisti, per quanto riguarda l'Egitto».

«Come sempre, quando si verifica il caos o quando c'è una guerra - ha sostenuto - in generale i musulmani si scatenano contro i cristiani, come se i cristiani fossero sempre il capro espiatorio. Mi dispiace, ma in Egitto sono stati i Fratelli musulmani che hanno attaccato le chiese dei copti e i copti stessi. Purtroppo, questa è la mentalità di certi musulmani: ogni volta che c'è una situazione di caos, si attaccano i cristiani senza nemmeno sapere perché! La stessa cosa è successa anche in Iraq, e sta succedendo in Siria e ora in Egitto. Loro non sanno perché attaccano i cristiani, ma è così. Quello che i cristiani chiedono, nel mondo arabo, è la sicurezza e la stabilità».

«In tutto il mondo arabo - ha continuato il patriarca di Antiochia dei Maroniti - i cristiani sono dalla parte delle istituzioni, rispettano il Paese in cui vivono, le autorità e la Costituzione. È risaputo che in Egitto i Fratelli musulmani in un anno hanno fatto un passo indietro con l'intenzione di applicare la Sharia, mentre il popolo egiziano reclamava riforme in campo politico. Tutte le manifestazioni popolari avevano come scopo la richiesta di riforme politiche, il che significava muoversi nella direzione della democrazia. E come al solito l'Occidente - non ho il titolo per fare il nome delle Nazioni specifiche - ha dato il suo contributo sotto forma di miliardi di dollari ai Fratelli musulmani, perché arrivassero al potere. Una volta ottenuto il potere, hanno iniziato ad applicare la Sharia, la legge islamica, cioè hanno fatto marcia indietro. Certamente, i cristiani sono contrari a questo: i cristiani vogliono un Egitto riformato, democratico, un Egitto che sappia rispettare i diritti umani. Sono sempre leali con lo Stato e le istituzioni».

E sul futuro del Medio Oriente, il cardinale Bechara Boutros Rai sostiene ci sia un «determinato progetto di distruzione del mondo arabo per interessi politici ed economici. C'e' anche il progetto di acuire quanto più possibile i conflitti interconfessionali nel mondo musulmano, tra sunniti e sciiti. Quindi, il progetto c'è, ed è un progetto di distruzione del Medio Oriente. Purtroppo - osserva - questa politica viene dall'esterno»