«Il rapporto della Casa Bianca sull’uso di armi chimiche in Siria è pieno di menzogne». Così il governo siriano ha commentato poco fa, in una nota del ministero degli esteri diffuso dalla tv di Stato, le ultime dichiarazioni dell’amministrazione Usa circa l’utilizzo di armi proibite in Siria. Gli Stati Uniti - prosegue il comunicato - tentano in ogni modo di giustificare la decisione del presidente Barack Obama di armare le opposizioni siriane.
«Se da una parte affermano di voler lottare contro il terrorismo e inseriscono la “Jabhat an Nusra” nella lista nera, dall’altra inviano denaro e armi alle bande di terroristi». Il comunicato prosegue affermando che «gli Usa bloccano ogni decisione del Consiglio di sicurezza di condannare i crimini commessi dai terroristi».
Anche la Russia si è schierata al fianco di Damasco. «Le informazioni sull’uso di armi chimiche da parte di Assad sono state costruite» dagli Usa come «le bugie sulle armi di distruzione di massa di Saddam Huessein», ha scritto su Twitter il presidente della Commissione Esteri della Duma vicino al Cremlino, Alexiei Pushkov. «Obama sta prendendo la stessa strada di Bush», aggiunge.
«In Siria, l’unica alternativa al regime di Bashar al Assad è il caos nel suo territorio. E questo non sarebbe un bene né per Israele, né per il mondo», aveva affermato ieri il presidente russo Vladimir Putin in una intervista ad un piccolo giornale ortodosso israeliano, Ha-Modia, in occasione della apertura di un Museo ebraico a Mosca. «Per i cittadini di Israele, per il governo di Israele e per lo Stato di Israele è molto importante che nel territorio che si stende oltre il vostro confine nord ci sia un ordine stabile e legittimo. È importante - aveva aggiunto Putin - che il potere in Siria non passi nelle mani di radicali estremisti, affinché il governo israeliano e altri governi abbiano ancora un interlocutore con cui parlare».
Intanto, anche il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen è tornato a chiedere al governo siriano di garantire l’accesso alle Nazioni Unite affinché possano indagare sull’uso di armi chimiche nel conflitto, a maggior ragione dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato ieri di averne accertato l’uso di «gas sarin su piccola scala contro 100-150 persone» da parte del regime. «La comunità internazionale è stata chiara sul fatto che è del tutto inaccettabile e una chiara violazione del diritto internazionale», ha precisato il numero uno dell’organizzazione, sottolineando che la situazione è motivo di «grande preoccupazione».
E proprio l’amministrazione Obama si è detta pronta ad offrire «aiuti militari» all’opposizione siriana, ha dichiarato Rhodes, vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, il quale si e’ limitato a precisare che qualsiasi «aiuto»avrà uno scopo e una portata diversa dalle precedenti operazioni.
Fonte La Stampa
Inviato da Anonimo il Ven, 14/06/2013 - 13:11