Reportage dalla Siria. Sul fronte di guerra al fianco dell'esercito



siria Jubar , afran 1 giug  2013 (9)

(Jubar - Talal Khrais)  - Da cinque giorni,  insieme ai colleghi della Repubblica e della televisione francese France, ci spostiamo da un fronte al altro. Ci muoviamo sulle cosiddette linee del fuoco. Abbiamo vissuto momenti di grande tensione, cercavamo di capire i nuovi cambiamenti dello scenario militare. Dopo le vittorie a Quseyr (NdR. dove la battaglia è ancora in corso in queste ore), zona stategica chi collega Damasco alla costa Siria e chiude il flusso di armi proveniente dal Libano, è la volta delle campagna di Damasco dove l’esercito ha avanzato ovunque, in particolare a Ghota, dove stanno crollando i cosiddetti rivoluzionari, "criminali terroristi che sono venuti da ogni parte del Mondo per creare un Emirato Islamico oscurantista" in una civiltà millenario in un Stato Laico. Non sono loro solamente i criminali ma anche gli Stati che hanno finanziato ed armato questi movimenti.
Le prove del coinvolgimento dell’Occidente, in particolare Francia e Grande Bretagna, sono tante. Per quanto riguarda l'Italia, bisognerebbe mandare l’ex Ministro italiano della Difesa, Giulio Terzi, alla Corte Penale Internazionale  per essere giudicato come complice  di crimini di guerra. Anche lui ha giustificato e sostenuto chi distrugge la Siria. Stiamo parlando di persone che all’estero hanno giacca e cravatta ma quando mettono piede in Siria sono soltanto dei barbuti terroristi e criminali. Non importa se Terzi, così come altri, sono stati mandati a casa. Questi uomini politici devono sapere che un giorno saranno accusati di crimini di guerra.
La Siria sta vincendo. L’esercito arabo siriano avanza e i terroristi si arrendono dovunque. Per questa ragione gli Stati "complici" stanno cambiando posizione. Inevitabile, dunque, che si stia rafforzando il blocco dei Paesi sostenitori dell’unità e dell’integrità territoriale del paese. I siriani musulmani, cristiani ed armeni  hanno scelto la convivenza. Vivere e costruire insieme per respingere il terrorismo.
Basta guardare ciò che sta accadendo in Turchia: un intero popolo in piazza per sostenere il "fraterno" popolo siriano e mandare via gli assassini i nuovi ottomani. Il paradosso più grande resta la posizione occidentale: è stato fatto pagare un prezzo enorme, in termini di vite umane, nella guerra contro i talibani in Afghanistan e al contempo si appoggia l'ala più estrema e pericolosa del mondo islamico, a partire dai terroristi di Al Qaeda, pagati con i soldi delle monarchie del Golfo.