«Facciamo appello a tutte le persone che sono coinvolte nel conflitto affinché cerchino la pace e la stabilità per il bene di tutti i Siriani e pongano fine a questo ciclo di violenza»
Riportiamo di seguito l’appello firmato dai responsabili delle Chiese di Gerusalemme per la liberazione dei due vescovi ortodossi rapiti vicino ad Aleppo in una zona controllata dai ribelli lo scorso 22 aprile. I due vescovi erano in missione in Siria per cercare di liberare due sacerdoti, da mesi nelle mani dei sequestratori.
Noi, i Capi delle Chiese di Gerusalemme, abbiamo in preghiera seguito la violenza in corso, lo spargimento di sangue e il conflitto in Siria, iniziati nel marzo 2011. Tutti i giorni decine, o a volte centinaia di persone vengono uccise a causa del conflitto in corso, e migliaia sono rimaste senza case o ricoveri continuando a muoversi senza meta in cerca di sicurezza, cibo e cure. Un paio di settimane fa, due dei nostri Vescovi Metropoliti di Aleppo, Mar Gregorios Ibrahim della Chiesa siro-ortodossa e Paolo Yazigi della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia, sono stati rapiti e il loro autista è stato assassinato mentre stavano consegnando aiuti umanitari ad alcune famiglie di sfollati nella regione. Questo orribile atto di rapire due anziani sacerdoti è un ulteriore segno della tragica situazione in Siria ed è un fenomeno estremamente pericoloso e nuovo nella nostra regione.
I nostri cuori e le nostre menti vanno a tutto il popolo siriano, in particolare alle nostre comunità cristiane e ai loro capi spirituali, che subiscono la sofferenza, la violenza e i maltrattamenti. E facciamo appello a tutte le persone che sono coinvolte nel conflitto affinché cerchino la pace e la stabilità per il bene di tutti i Siriani e pongano fine a questo ciclo di violenza e di spargimento di sangue. Sollecitiamo inoltre l’immediata liberazione dei Vescovi Ibrahim e Yazigi e il loro ritorno sicuro alle loro Chiese e al loro popolo fedele.
Uniamo anche le nostre voci a quelle delle nostre Chiese sorelle in Siria e chiediamo alle nostre antiche comunità cristiane di rimanere salde nella loro fede e nella speranza, preghiamo con loro e per loro, in questo momento di tumulto e caos, per la loro sicurezza, la continua presenza e testimonianza. Come S. Paolo scrive ai Romani: “Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”. (Romani 8,38-39)
I Capi delle Chiese di Gerusalemme:
+Patriarca Theophilos III, Patriarcato Greco-Ortodosso
+Patriarca Fouad Twal, Patriarcato Latino
+Patriarca Norhan Manougian, Patriarcato Armeno Apostolico Ortodosso
+P. Pierbattista Pizzaballa, ofm, Custode di Terra Santa
+Arcivescovo Anba Abraham, Patriarcato Copto-Ortodosso, Gerusalemme
+Arcivescovo Swerios Malki Murad, Patriarcato Siro-Ortodosso
+Aba Fissiha Tsion, Locum Tenens del Patriarcato Etiope-Ortodosso
+Arcivescovo Joseph-Jules Zerey, Patriarcato Greco-Melchita-Cattolico
+Arcivescovo Moussa El-Hage, Esarcato Patriarcale Maronita
+Vescovo Suheil Dawani, Chiesa Episcopale di Gerusalemme e del Medio Oriente
+Vescovo Munib Younan, Chiesa Evangelica Luterana in Giordania e Terra Santa
+Vescovo Pierre Melki, Esarcato Patriarcale Siro-Cattolico
+Mons. Joseph Antoine Kelekian, Esarcato Patriarcale Armeno-Cattolico
Inviato da Anonimo il Mer, 15/05/2013 - 14:47