Energia. L’Iran cambia rotta e si espande verso Oriente


NRG Di Talal Khrais

Continuano le pressioni occidentali nei confronti della Repubblica Islamica dell’Iran, pressioni che hanno un obbiettivo chiaro mettere l’economia del Paese Asiatico in ginocchio. Come sempre a pagare il prezzo più alto sono i sistemi economici europei ed italiani, le imprese non sono più in grado di smaltire i loro prodotti. L’Occidente preme, ma la Repubblica Islamica dell’Iran cambia rotta e guarda verso l’Oriente in forte crescita. Tehran ha esportato 11,054 a miliardi di chilowattora di energia elettrica ai paesi vicini nell'ultimo anno, registrando un aumento di ben 29 per cento su base annua. Sono dati forniti dal viceministro dell'Energia iraniano, Mohammad Behzad, il quale ha inoltre riferito che le importazioni iraniane di energia elettrica sono state pari a 3,968 miliardi di chilowattora nell'ultimo anno, l'8% in più  rispetto all'anno precedente. La capacità produttiva attualmente è pari a 68,38 giga watt ed cresciuta ad una media del sette per cento all'anno, nel corso degli ultimi 10 anni, circa il doppio rispetto alla media del 3,5 per cento registrata nel resto del mondo. Attualmente, l'Iran esporta energia elettrica in Turchia, Armenia, Turkmenistan, l'Azerbaigian, Pakistan, Afghanistan, Siria e Iraq. L'Iran ha attirato 1,1 miliardi di dollari (circa 800 milioni di euro) di investimenti per la costruzione di tre nuove centrali elettriche sul proprio territorio. In un colloquio con il collega indiano Salman Khurshid a Teheran, il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi ha sottolineato come le numerose affinità fra India e Iran siano una solida base per investimenti comuni fra i due paesi. Lo riferisce l'agenzia ufficiale iraniana Irna. Alla vigilia della 17° sessione della Commissione congiunta Iran-India, il Ministro ha ricordato che le relazioni fra i due Paesi sono millenarie e le affinità culturali sono profonde. La visita di Khurshid, ha dichiarato Salehi, può servire al lancio di una ''nuova fase nelle relazioni bilaterali'', sintetizza l'Irna. Con un implicito riferimento ai freni auspicati dagli Stati Uniti a causa del controverso programma nucleare iraniano, Salehi ha sottolineato che India e Iran hanno sempre avuto “strette relazioni e nulla può interrompere la loro espansione''. Il ministro ha precisato che Teheran é pronta ad espandere la cooperazione con l'India nei settori dell'economia, commercio, agricoltura, industria, telecomunicazioni e istruzione a livello bilaterale, multilaterale e regionale. Le autorità di Teheran, dall’altro canto, avvieranno la produzione delle fasi 15 e 16 del giacimento di gas di South Pars entro il mese di giugno. Lo ha annunciato l'amministratore delegato di Pars Oil and Gas Company, Mohammad-Reza Zohairi. All'inizio del mese scorso, secondo quanto riferisce il quotidiano "Tehran Times", il direttore generale della compagnia nazionale del petrolio iraniana, Ahmad Qalehbani, aveva dichiarato che tre fasi del giacimento di South Pars entreranno in funzione nel corso dell'anno civile iraniano e che la capacità di produzione di gas dell'Iran verrà incrementata di 150 milioni di metri cubi al giorno. Attualmente, il giacimento produce 300 milioni di metri cubi al giorno di gas. Con una produzione complessiva di 14 miliardi di metri cubi di gas, South Pars è il più grande giacimento di gas al mondo ed condiviso da Iran e Qatar. Grazie allo sviluppo delle nuove fasi, nel giacimento di gas di South Pars, la produzione di gas iraniana raggiunger i 190 miliardi di metri cubi entro la fine dell'anno solare iraniano (iniziato il 21 marzo scorso).