dalla redazione
Roma, 18 febbraio 2013, Nena News - Scontri alla frontiera tra Libano e Siria: a confrontarsi sono gruppi siriani sunniti anti-Assad e le milizie sciite di Hezbollah. Secondo un ufficiale del movimento libanese, sarebbero morti tre libanesi e cinque siriani, almeno quattordici i feriti.
Hadi al-Abdallah, membro della Commissione Generale della Rivoluzione Siriana, ha reso noto che gli scontri sono cominciati sabato dopo che Hezbollah - che ha assunto tempo fa il controllo di otto villaggi siriani al confine, nella valle di Bekaa, vicino alla città siriana di Homs - ha tentato di occupare tre villaggi sunniti (Burhanieh, Abu Houri e Safaria) in mano all'Esercito Libero Siriano: "Le forze di Hezbollah si sono mosse a piedi, sotto la protezione di missili. L'Esercito Libero Siriano ha richiamato due carri armati", ha detto al-Abdallah. Alcuni residenti nell'area hanno aggiunto che elicotteri del regime siriano avrebbero bombardato le postazioni dei ribelli per permettere l'avanzata libanese.
Un'azione che, secondo le opposizioni al regime di Bashar al-Assad, è l'ulteriore prova del sostegno militare fornito dal movimento libanese: "Una grave minaccia alle relazioni tra Siria e Libano e alla pace e la sicurezza della regione", l'ha definita in un comunicato il Consiglio Nazionale Siriano, corpo che raccoglie vari gruppi di opposizione al regime. Secondo Mohammad Mroueh, membro del Consiglio, l'obiettivo di Hezbollah è quello di assumere il controllo dei traffici da e per Homs e impedire quindi i rifornimenti di armi ai ribelli. Homs ha un'importanza strategica, collegando le basi militari governative lungo il Mediterraneo e la capitale Damasco
Lo scorso ottobre il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva affermato che gruppi di combattenti libanesi erano impegnati in confronti armati contro i ribelli siriani, ma che si trattava di iniziative individuali e non della decisione ufficiale del partito. Di sicuro, Hezbollah non ha mai nascosto la stretta alleanza con Assad, a cui si aggiunge il sostegno iraniano.
Anche in Siria proseguono gli scontri: ieri un gruppo di ribelli ha preso il controllo dei checkpoint intorno all'aeroporto militare di Nayrab, ad Aleppo, e di altri posti di blocco nella provincia di Hama. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani sarebbero morti sei soldati governativi e alcuni ribelli.
Violenze anche a Damasco, nei quartieri di Qaboun e Qadam, vicino al campo profughi palestinese di Yarmouk, nei mesi scorsi più volte target degli scontri tra opposizione e esercito. Bilancio di 27 vittime. Nena News
Inviato da Anonimo il Lun, 18/02/2013 - 12:07