Syria. Quello che i media non dicono. Da Luglio in libreria Un reportage di stringente attualità, per un conflitto lontano da una soluzione.


SyriaLa crisi siriana sembra lontana da una soluzione, gli scontri tra l’esercito regolare e le truppe ribelli si susseguono ogni giorno. Il 22 luglio il vice premier siriano Qadri Jamil, in visita in Russia, ha affermato che i paesi occidentali devono assumersi le responsabilità principali dell'attuale situazione in Siria.

Alla vigilia dell'incontro dello stesso giorno con il ministro degli Esteri russo Lavrov, Jamil ha dichiarato ai media che la crisi siriana continua a svilupparsi in modo costante. I paesi occidentali sono il "criminale principale" della disgrazia delle popolazioni siriane, e devono assumersene le responsabilità principali.

Alla luce di questi e altri eventi l’indagine del volume “Syria. Quello che i media non dicono” edito da Arkadia Editore appare in tutta la sua drammatica lucidità, a più di quatto mesi dall’uscita del libro, oggi disponibile anche in libreria in formato cartaceo, le teorie e le indagini condotte dai giornalisti autori in occasione dello loro visita in Siria appaiono di stringente attualità.

L’opera scritta da Raimondo Schiavone, Talal Khrais, Alessandro Aramu e Antonio Picasso, è è un’ indagine giornalistica, un diario di viaggio, un quaderno di appunti nel quale gli autori annotano quanto sta accadendo in questa terra dal passato millenario.

 

Temi di stringente attualità affrontati senza filtri, abbandonando gli stereotipi interpretativi occidentali, per calarsi nel reale con forza di affermare la propria autonomia e indipendenza e trovare la propria strada verso la democrazia.

Quella contro la Siria è in primo luogo una guerra mediatica e di disinformazione. Fin dallo scoppio della rivoluzione vi è il chiarissimo intento da parte dei media occidentali di mistificare e distorcere la realtà, dividendo il Paese in Buoni e Cattivi”

 

Raimondo Schiavone è tra i pochissimi giornalisti ad aver incontrato Bashar al Assad, SYRIA analizza in modo preciso gli antefatti e gli sviluppi di una vicenda che i mass media hanno raccontato spesso in modo parziale.

Nella prefazione, il giornalista libanese Talal Khrais spiega come la guerra in Siria rappresenti un espediente per demolire uno Stato dove cristiani musulmani convivono da centinaia di anni.

Il volume è diviso in tre parti. Le prime due (scritte da Raimondo Schiavone e Antonio Picasso) sono dei veri e propri reportage che da Beirut portano a Damasco e ai villaggi cristiani poco distanti dalla Capitale. Schiavone è protagonista (insieme a Khrais) di un incontro eccezionale: una lunga chiacchierata con Assad, il presidente della Siria, che ai suoi occhi appare quasi timido. Un ritratto inedito di un uomo che molti considerano “il male assoluto.

L’ultima parte, di Alessandro Aramu, è un’inchiesta sul ruolo dei media nel conflitto siriano. Le televisioni satellitari arabe, come era accaduto in Libia con la caduta di Gheddafi, non hanno garantito un’informazione imparziale. Il volume presenta le prove delle notizie manipolate e addirittura inventate. Un lungo elenco di casi che hanno creato nell’opinione pubblica mondiale una rappresentazione errata di quanto stesse accadendo in Siria

 




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