Il giornalista Domenico Quirico è vivo. "Sto bene. Mi hanno tenuto prigioniero per due mesi". Sono queste le parole che l'inviato de La Stampa ha pronunciato nel corso di una brevissima telefonata alla moglie Giulietta. Erano le 14 e 20 di ieri. Pochi secondi per rompere un silenzio durato 58 giorni. Secondo alcune indiscrezioni il giornalista si troverebbe nei pressi di Qusayr, l'ex roccaforte dei ribelli riconquistata dall'esercito di Assad e dai miliziani di Hezbollah nei giorni scorsi. Non si sa nulla di più.
La prudenza in questo caso è d'obbligo. Il ministro degli esteri, Emma Bonino, ha confermato: "C’è stato un breve contatto, stiamo cercando di capire da dove venisse la chiamata". Dal ministero è arrivato anche un appello "al senso di responsabilità" degli organi di informazione e l’invito a "mantenere la linea di riserbo necessaria per favorire l’esito positivo del caso".
Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha sottolineato come la situazione sul terreno sia di tale complessità e confusione che "il fatto di ipotizzare il rapimento non aiuta a capire chi sono gli ipotetici interlocutori".
"L'attività dell'Unità di crisi della Farnesina e dei servizi, dedicati al caso, è protesta a mettere a fuoco questo contesto. Naturalmente, la riservatezza - ha concluso Mauro è indispensabile per una soluzione positiva del caso stesso".
Il Direttore de La Stampa, Mario Calabresi, che ha annunciato via Twitter la notizia della telefonata di Domenico, ha spiegato: "La situazione non è semplice, non è ancora risolta" e "occorre il massimo riserbo".
Nel frattempo è arrivata la notizia della scomparsa di due giornalisti francesi. Lo ha confermato radio Europe 1, spiegando di non avere notizie dei reporter che stavano facendo rotta verso Aleppo. I due giornalisti dispersi sono Didier Francois, reporter di grande esperienza, abituato a coprire eventi in aree sensibili, e il fotografo Edouard Elias.
Inviato da Anonimo il Ven, 07/06/2013 - 14:52
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