Scritto da Stefano Buso
“Quella contro la Siria è in primo luogo una guerra mediatica e di disinformazione. Fin dallo scoppio della rivoluzione vi è il chiarissimo intento da parte dei media occidentali di mistificare e distorcere la realtà, dividendo il Paese in Buoni e Cattivi”
Dopo la “Primavera araba” una ventata di falso ottimismo ha percorso il Medio Oriente e il Maghreb. Ma i regimi dispotici rovesciati hanno lasciato il campo libero a movimenti che nulla hanno a che fare con la democrazia: al-Qaida, salafiti, terroristi di ogni genere si sono accaparrati spazio e potere. Il caso della Siria è emblematico. Qui, da due anni, si combatte una guerra che vuole rovesciare Assad. Arabia Saudita, Qatar, Stati Uniti ed Europa però non sembrano rendersi conto che il legittimo governo siriano è l’unico in grado di garantire equità, pace e protezione al popolo. Ma cosa accade realmente in Siria? Quali sono le dinamiche di un conflitto che pare avviarsi sempre più verso una guerra civile? Chi ne trarrà vantaggio? E a danno di chi? E come interpretare la toccante vicenda della deputata siriana cristiana Maria Sadeeh, ampiamente trattata nel libro, alla quale la miope politica di casa nostra ha impedito di esprimere il suo legittimo punto di vista? Un saggio che si legge come un reportage, che analizza in modo preciso gli antefatti e gli sviluppi di una vicenda che i mass media occidentali, supportati dalle testate giornalistiche del Golfo Persico, mistificano e trasmettono in modo distorto. Il testo è stato curato dal giornalista Raimondo Schiavone. Hanno collaborato per le diverse parti del saggio i giornalisti: Alessandro Aramu, Talal Khrais e Antonio Picasso. (dal libro)
Nel volume curato da Raimondo Schiavone con i colleghi Alessandro Aramu, Talal Khrais e Antonio Picasso è evidenziato ciò che sta accadendo in questa terra antichissima – la Siria –, spartiacque tra Occidente e Oriente, e focolare di gesta, epopee e religioni. Finalmente una “relazione” foriera di obiettività e destinata ad un pubblico, ahimè, spesso “nutrito” con reportage giornalistici e messaggi latori dell’identica versione, e vale a dire che il governo di Damasco è l’unico regista e colpevole di quanto sta avvenendo in quei luoghi.
Il lettore, grazie al libro, ha l’opportunità di “assaggiare” un resoconto discrepante e ben articolato sui protagonisti della stagione rivoluzionaria siriana. Sono tanti, infatti, gli interrogativi che la grande platea internazionale dovrebbe (e deve) porsi nei confronti di questa penosa vicenda. In primis, perché galleggia una versione “comune” dei fatti. Secondo, come mai si è cercato da subito di frazionare il Paese in fazioni distinte dove ognuno reclama verità e ragione. Libro pregno di analisi perspicaci e avulso dalle consuete cronache circolanti, che oramai stonano per la loro monotonia. Uno scorcio fuori del coro relativamente a una progressione rivoluzionaria esiziale, che assume i lineamenti di tragedie purtroppo note, specie in questo settore “bollente” del pianeta.
“Siria: quello che i media non dicono” è un lavoro realizzato nel principio sacrosanto dell’informazione, che di frequente è dimenticato (o accantonato?) per mera opportunità. Non mancano, inoltre, una serie di vibranti riflessioni nate sulla scorta della successione degli eventi. Considerazioni che emozionano per la loro incredibile drammaticità, e perché avvengono non lontano dall’illuminato e giulivo Occidente. Proprio dall’altra parte del Mediterraneo.
Inviato da Anonimo il Mar, 07/05/2013 - 11:45
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