Yerevan. Due milioni di persone hanno commemorato il genocidio armeno


Ml 3di Talal Khrais

Presso l' Ambasciata della Repubblica Armena a Roma celebrazioni insieme alla comunità. Yerevan.  Mai visto un oceano umano, un popolo intero che celebra il Giorno della Memoria del Genocidio Armeno. Ho avuto l’occasione durante una missione Rai 3 di assistere a questo grande evento. Filmando un documentario che andrà in onda presto. Il 24 Aprile la Comunità Ebraica di Roma ha tenuto una cerimonia pubblica nell'Aula Magna del liceo ebraico Renzo Levi per ricordare il tragico anniversario. Per la prima volta la Comunità Ebraica e l'Ambasciata della Repubblica d'Armenia sottolineano assieme il valore del ricordo e della Memoria storica. Alla cerimonia erano presenti il presidente della Cer, Riccardo Pacifici, l'ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia, Sargis Ghazaryan, e l'assessore alle Scuole della Cer, Ruth Dureghello. Una grande ed importante manifestazione per dimostrare solidarietà al popolo armeno e ricordare 1.500.000 morti tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Circa 2 milioni di persone, si sono riunite a Yerevan per commemorare il 98esimo anniversario dello sterminio del popolo armeno per mano dell'Impero ottomano. Riuniti nei pressi del memoriale, costruito sulla cima della collina che sovrasta la capitale armena, per deporre fiori presso la fiamma eterna, il simbolo della memoria dei caduti.

“E' nostro dovere attirare l'attenzione della comunità internazionale sul fatto che la negazione del genocidio è una perpetuazione del crimine” ha detto il presidente Serzh Sarkisian. Un chiaro attacco verso Ankara, che continua a non accettare il termine genocidio, pur avendo riconosciuto i vari massacri che portarono alla morte di 1,5 milioni di persone. Nella notte del 24 Aprile i giovani attivisti del Partito Nazionalista Dachnaktsoutioun hanno bruciato diverse bandiere turche, mentre una fiaccolata di 10.000 persone entrava a Yerevan. La negazione del genocidio da parte della Turchia è causa di numerose tensioni diplomatiche. In primo luogo naturalmente con l'Armenia, ma non solo. Nel 2011, per esempio, si vi furono attriti fra Ankara e Parigi per l'approvazione da parte del Parlamento francese di una legge che rendeva reato la negazione del genocidio armeno, equiparandola alla negazione dell'Olocausto. Un fatto nuovo il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha ricordato il 24 Aprile il massacro degli armeni,tuttavia, Obama ha evitato di utilizzare la parola genocidio, termine che in passato ha provocato frizioni con la Turchia, importante alleato della Nato. Il presidente americano ha definito le uccisioni una delle peggiori atrocità del XX secolo. Da candidato alla Casa Bianca, Obama aveva promesso di procedere al riconoscimento del genocidio, se fosse stato eletto. Tuttavia dopo l'elezione, vista la resistenza mostrata da Ankara, il presidente Usa si è mostrato molto accorto. In Grecia scontri, invece, fra polizia e manifestanti a Salonicco, durante la manifestazione di gruppi greco-armeni. Circa 250 i dimostranti, che si sono radunati davanti al consolato della Turchia.




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