Roma, 11 marzo 2013, Nena News - Al Qaeda ha rivendicato oggi l'attacco al convoglio di soldati siriani in Iraq, nel quale sono morti 48 membri dell'esercito di Damasco e nove iracheni. L'attacco era avvenuto il 4 marzo al confine tra Iraq e Siria, nei pressi del confine di Al-Yaarabiya, nella provincia irachena di Anbar.
I soldati siriani erano stati impegnati il giorno precedente in duri scontri con i ribelli siriani dall'altro lato del confine: l'esercito di Baghdad aveva bombardato alcune postazione dei gruppi armati di opposizione al presidente Assad, permettendo così alle forze di Damasco di riassumere il controllo del checkpoint. L'intervento iracheno era seguito all'uccisione dei due iracheni da parte di un missile Scud lanciato dai ribelli.
Oggi arriva la rivendicazione dell'attacco: il giorno successivo, le truppe siriane erano dirette verso il confine per rientrare in Siria quando sono state attaccate da un gruppo armato. Che oggi si scopre essere il braccio iracheno di Al Qaeda. Una rivendicazione che dimostra ancora una volta sia la debolezza delle autorità irachene nell'avanzata delle milizie jihadiste, sia la loro incapacità a garantire la sicurezza in una difficile ricostruzione.
I settarismi interni tra componente sunnita e componente sciita sono resi più aspri dal ruolo svolto dalle milizie armate di Al Qaeda, che controllano parti del Paese, rendendo nella pratica impossibile la riconciliazione interna dell'Iraq. Un fattore che spaventa seriamente il premier Maliki, che si è detto più volte preoccupato che la guerra civile siriana possa contagiare Baghdad.
Questa mattina l'ennesimo attacco suicida ha avuto come target una stazione di polizia nel Nord dell'Iraq, nella città di Dibis, e ha ucciso tre persone (due poliziotti e una donna). Almeno cento i feriti, per lo più bambine che si trovavano nella vicina scuola secondaria cruda. L'esplosione è avvenuta alle 10, riportano funzionari iracheni, quando i bambini si trovavano in classe.
L'attacco contro i soldati siriani in territorio iracheno è l'ulteriore espressione del ruolo che Al Qaeda intende giocare nel conflitto siriano, andando a indebolire un governo - quello di Baghdad - storicamente vicino a Damasco: tra le milizie di opposizione stanno perdendo terreno i gruppi islamisti moderati, scavalcati da gruppi armati di Al Qaeda e di altre formazioni estremiste. E gli aiuti finanziari e militari che Unione Europea, Lega Araba e Stati Uniti continuano a far piovere sulle opposizioni siriane hanno l'effetto indiretto di sostenere anche gruppi islamisti estremisti, destabilizzando sia il presente che il futuro della Siria. Nena News
Inviato da Anonimo il Mar, 12/03/2013 - 11:16
Aggiungi un commento