Oggi vertice Nato, si parlerà di Siria dietro le quinte


president_bashar_al-assad_Roma, 9 ottobre 2012, Nena News - Il tema della crisi in Siria non è nell'ordine del giorno del consiglio dei ministri della difesa della Nato che si terrà oggi ma dietro le quinte si continuerà a discutere degli scontri e della tensione al confine tra il paese arabo e la Turchia, paese membro dell'Alleanza Atlantica.

Ankara preme sull'acceleratore della crisi, vuole una decisione. E da parte sua l'ambasciatore degli Stati Uniti alla Nato, Ivo Daalder, ieri ha tenuto a far sapere che l'organizzazione ha piani pronti «per la difesa di tutti gli alleati». Le nubi si addensano sulla regione e il presidente turco Abdullah Gul è stato molto chiaro ieri quando ha affermato «noi non possiamo aspettare che la situazione in Siria rimanga così come è. Senza dubbio arriverà (il momento, ndr) di una trasformazione e un periodo di transizione». Nelle ultime 24 ore l'artiglieria turca ha aperto di nuovo il fuoco in apparente risposta a colpi di mortaio sparati dal territorio siriano.

Se Ankara chiama, Mitt Romney risponde. Il candidato repubblicano alle presidenziali Usa ieri è stato categorico nel dire che «È tempo di cambiare corso in Medio Oriente» e ha accusato il presidente Barack Obama di aver adottato una politica «passiva» in Medio Oriente. Se verrà eletto, Romney ha promesso che «lavorerà con i nostri partner per identificare e organizzare i membri dell'opposizione che condividono i nostri valori e assicurare che ottengano le armi necessarie per sconfiggere i tank, gli elicotteri e i caccia di Bashar Assad». Ieri sono state almeno 76 le vittime delle violenze in Siria.