Roma, 31 gennaio 2013, Nena News - Israele aveva informato gli Stati Uniti della sua intenzione di colpire in Siria un convoglio di batterie di missili antiaerei destinato, secondo lo Stato ebraico, al movimento sciita libanese Hezbollah. Lo riferisce il New York Timescitando alcuni funzionari americani.
Da Washington però non arriva alcun commento ufficiale al raid compiuto nella notte tra martedì e mercoledì. E tace anche il premier Netanyahu mentre il Nord di Israele è in stato di allerta. In alcune località sono stati riaperti i rifugi e cresce la richiesta di maschere antigas.
Intanto rimane avvolto nel mistero il bersaglio dell'attacco dell'altra notte. Damasco parla di un centro di ricerca distrutto. I ribelli anti-Bashar Assad però smentiscono e accusano il regime di voler nascondere i suoi traffici con Hezbollah. Da parte sua il movimento sciita spiega che l'attacco aereo prova l'origine della guerra civile siriana, ossia un complotto straniero. Punta l'indice contro Israele anche il ministero degli esteri libanese.
L'accaduto nel frattempo ricompatta, almeno per qualche ora, il fronte arabo lacerato proprio dalla crisi siriana. Il segretario generale della Lega araba, Nabil el Araby, ha condannato quella che ha definito «l'odiosa aggressione» israeliana e ha confermato il diritto di Damasco di difendere la sua sovranità.
Inviato da Anonimo il Gio, 31/01/2013 - 11:40
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