Roma, 21 gennaio 2013, Nena News - I leader della Coalizione Nazionale Siriana hanno cancellato il meeting previsto per oggi a Istanbul e che avrebbe dovuto portare alla creazione di un governo di transizione, in opposizione al regime di Bashar al-Assad, e che operi nelle aree del Paese sotto il controllo dei ribelli.
La Coalizione Nazionale Siriana, ombrello sotto il quale si raccolgono i principali gruppi di opposizione a Damasco, in particolare islamisti, è nata a novembre con il sostegno dei Paesi del Golfo e dei governi occidentali.
L'incontro è cominciato sabato in Turchia nell'obiettivo di coprire il vuoto di potere di cui, secondo le opposizioni, sta soffrendo la Siria dallo scoppio della guerra civile, quasi due anni fa. I cinque membri del comitato esecutivo avrebbero dovuto mettere sul tavolo una proposta definitiva sulla creazione del nuovo governo, dopo consultazioni con le diverse forze di opposizione e l'Esercito Libero Siriano. Tra i papabili a guidare il governo di transizione, spunta il nome di Riad Hijab, ex primo ministro di Assad, fuggito in Giordania lo scorso agosto.
A bloccare la decisione è la questione economica. Prima di presentare il nuovo esecutivo d'opposizione, la Coalizione Nazionale vuole garantirsi i fondi necessari ad operare. Per questo, ieri il presidente Moaz Alkhatib è volato in Qatar per assicurarsi gli indispensabili finanziamenti dell'emirato. E proprio il denaro sta alla base del disaccordo interno alla Coalizione: Alkhatib ha lasciato Istanbul nel mezzo delle contrattazioni, in stallo a causa delle divergenze su come rendere l'eventuale esecutivo stabile e indipendente.
"Pare che non si formerà alcun governo a meno che Moaz Alkhatib non torni dal Qatar con qualcosa di sufficiente a convincere i membri della Coalizione ad appoggiare l'esecutivo", ha detto un anonimo membro dell'opposizione. "C'è un accordo sulla necessità di creare un governo di transizione - ha commentato un altro membro, Ahmad Ramadan - ma la maggioranza preferisce non agire ora senza avere zone sicure in cui operare e un sufficiente sostegno da parte internazionale. Se così non è, il nuovo governo nascerebbe già paralizzato".
A bloccare la formazione del governo di transizione sono i Fratelli Musulmani, una delle principali forze all'interno delle opposizioni. Ma fonti interne rivelano che la Fratellanza sarebbe pronta a garantire il suo appoggio nel caso in cui i poteri regionali (Turchia e Paesi del Golfo) appoggino ufficialmente il progetto.
"Tra azioni militari, aiuti umanitari e servizi di amministrazione, un governo di transizione ha bisogno di 40 milioni di dollari al giorno - ha commentato un altro membro dell'opposizione, rimasto anonimo - Non ha senso creare un esecutivo che non può soddisfare i bisogni della rivolta". Nena News
Inviato da Anonimo il Lun, 21/01/2013 - 13:39
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