Yerevan capitale della gioia e della tolleranza


Di Talal Khrais – Yerevan

Il Natale per gli armeni, come greci ortodossi e greci cattolici, sarà il 6 gennaio prossimo, come in Italia, durante il periodo pre-festivo i genitori si preparano per comprare i regali. E’ una grande giornata a Yerevan.

Malgrado il grand freddo( la notte raggiunge 15 gradi sotto-zero) non si può non visitare questa bellissima città, dove il passato, il presente e il futiro camminano insieme. A Yerevan, ci si può spostare anche alle tre del mattino senza alcun rischio. Gli armeni sono un popolo tollerante.

La Capitale spesso indicata anche come Jerevan o Erevan, è una metropoli di oltre 1.125.000 abitanti situata nella parte centro-occidentale dell’Armenia, di cui è capitale dal 1991.

Dal punto di vista geografico,l’insediamento sorge nei pressi del confine turco,ai piedi del monte Ararat(occupato dalla Turchia)) e lungo le rive del fiume Hrazdan a quasi 1.000 metri di altitudine.

Il centro, che è una delle più antiche testimonianze architettoniche del mondo,è circondato su tre lati da altrettante modeste colline,che digradano dolcemente dalla cime dell’Ararat. Offre tanti servizi di qualità ed a basso prezzo circa un terzo di quanto si spenderebbe in Italia.

Ho camminato a lungo nonstante il freddo, perché merità di essere visitata, un soggiorno particolare, diverso dal solito molto genuino .E’ una piccola città con un patrimonio storico e culturale che solo un paese dalla storia e dalla civiltà millenaria è in grado di trasmettere.

La storia antica risale a ben otto secoli prima della nascita di Cristo,quando gli Urartu vi si stabilirono fondando Erebuni. Da allora questo luogo ha cominciato a rivestire un’importanza strategica all’interno dello scacchiere commerciale tra Europa e Asia, moltissime le rotte carovaniere che transitavano proprio da Yerevan.

La maggior parte delle attrattive è concentrata all’interno del nucleo più antico della città,dove le vie formano una griglia asimmetrica che converge nel cuore pulsante del centro.

Particolarmente suggestivo, è il panorama museale di Yerevan. Il museo più importante è lo State Historical Museum, aperto presso Piazza della Repubblica, che neanche a dirlo celebra i fasti della storia locale.

Il Matendadaran è una di quelle tappe obbligate. L’austero edificio ospita veramente i più importanti tesori della cultura armena,con oltre 12.000 manoscritti antichi datati a partire dal IX secolo custoditi a scopo di studio e conservazione.

E’ emozionante anche l’Erebuni Museum, nei pressi del quale si erge il Memorial Monument of Armenian Genocide,dedicato al milione e mezzo di cittadini armeni vittima della campagna genocida ottomana del 1915. Sempre per quanto riguarda i monumenti, meritano indubbiamente di essere visti: la statua equestre di Vardan Mamikonyan, che guidò le truppe cristiane armene contro i persiani, e la statua di Sasuntsi Davit, il più famoso eroe epico del paese.

Ogni strada di Yerevan è abbellita da statue, palazzi storici e monumenti che ricordano il passato della città.

Importante ricordare:

la Cascata, un’immensa scalinata monumentale con fontane e sculture di famosi artisti contemporanei, tra i quali Botero;

il Monumento dei Martiri del Genocidio, che ricorda gli armeni perseguitati all’inizio del XX secolo dall’esercito turco;

il Bazar, mercato ricco di colori e profumi tipici dell’Armenia, dove poter acquistare prodotti dell’artigianato locale.




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