Armenia, un paradiso da scoprire


DI Talal Kharis –Yerevan

Da anni mi occupo dei conflitti regionali, ho fatto una scelta diversa questa volta partire per l’Armenia e realizzare alcuni servizi. Nei confronti dell’Armenia e il popolo armeno si son perpetrate per anni pesanti ingiustizie. L’Armenia è un Paese assediato e insultato più volte dai  Paesi vicini, la Turchia  l’Azerbaijan, anche esso é sostenuto dai nuovi ottomani al governo in Turchia. Ingiustizia nei confronti della sua storia e la sua bellezza.

Un Paese che non dista tanto dall’Italia e conserva la sua bellezza e la sua cultura, un popolo accogliente, generoso. Una straordinaria meta turistica. Nel quale si possono mangiare piatti tradizionali a meno di 20 euro a pasto.

L’Armenia è uno stato asiatico di 3.230.000 abitanti situato nella parte meridionale del Caucaso, confinante con la Turchia ad ovest, la Georgia a nord, l’Azerbaijan ad est, l’Iran e la Repubblica Autonoma di Nakhchivan a sud. Benché l’Armenia non abbia un sbocco al mare offre paesaggi incontaminati e straordinarie bellezze naturalistiche. L’Armenia non è mai isolata perché il popolo della diaspora, circa 2 milioni di persone, continua ad abitare lo stato nonostante la crisi economica.

Un  territorio montagnoso, ricco di vulcani spenti e laghi anche di grandi dimensioni. Uno scrigno che custodisce perle di rara bellezza e che richiede solo un po’ di coraggio nello scegliere una meta decisamente non convenzionale.

Nel 301 l’Armenia fu il primo stato al mondo ad adottare il cristianesimo come religione, precedendo addirittura l’Impero romano di qualche decennio. Tra il IX e l’XI secolo la regione tornò ad essere indipendente, attraversando una fase di generale rinascita economica, sociale e culturale, interrotta nel 1071 dall’arrivo dei Turchi, che mantennero il controllo sul  territorio fino alla fine del ‘700. A partire dal 1813, l’Armenia cadde infatti nelle mani dell’Impero russo, piegato solo dalla Rivoluzione del 1917 e dalla susseguente creazione del Consiglio Nazionale Armeno, che spianò prima la strada alla proclamazione della Repubblica Democratica di Armenia, e poi alla definitiva indipendenza dall’URSS, avvenuta il 21 settembre 1991.




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