Anche esponente di Hezbollah a San Pietro per nomina cardinale libanese


Talal Khrais - La stampa italiana ha dedicato ampio spazio alla presenza della delegazione di Hezbollah a San Pietro in occasione della nomina dei nuovi Cardinali. I colleghi italiani che si occupano del Medio Oriente e che conoscono Hezbollah, sanno che si tratta di un partito islamico che crede nel pluralismo politico e interreligioso. Erano quattro le delegazioni ufficiali dei Paesi d'origine dei nuovi cardinali presenti alla cerimonia della nomina dei neoporporati, avvenuta il 24 novembre nella basilica di San Pietro. Quella del Libano era guidata dal generale Michel Sleiman, presidente della Repubblica, ed era particolarmente nutrita e accorsa in Vaticano per la porpora consegnata dal Papa al Patriarca libanese Bechara Boutros Rai. Esponenti di tutti i partiti politici libanesi, uomini d'affari, deputati, semplici fedeli hanno gremito la basilica di San Pietro. E fra gli altri figurava anche la presenza di Ghalib Abu Zeinab, leader di spicco, membro dell'ufficio politico del Partito della Resistenza libanese Hezbollah e responsabile delle relazioni con i cristiani. Va ricordato del resto che lo scorso 9 novembre una delegazione di Hezbollah guidata da Sayyed Ibrahim Amin al-Sayyed, capo dell'ufficio politico dell'organizzazione, si era recata nella sede del Patriarcato maronita a Bkerke' per offrire le proprie felicitazioni al Patriarca. Presente anche il Partito delle Falangi, rappresentato dall'ex presidente Amin Gemayel, c'era poi un rappresentante personale l'ex primo ministro Saad Hariri, che mercoledì scorso ha potuto salutare il Papa in Aula Paolo VI al termine dell'udienza generale. Ancora sono arrivati a Roma diversi deputati del Movimento Patriottico Libero, il partito guidato dall'ex generale Michel Aoun. Mentre Suleiman Franjie, leader del movimento Marada, ha inviato come proprio rappresentante suo figlio. Il Papa, celebrando la messa con i nuovi cardinali, creati nel suo quinto Concistoro. aveva detto che la Chiesa "E’ Cattolica in quanto Cristo abbraccia nella sua missione di salvezza l'intera umanità, al di là di ogni particolarismo etnico, nazionale e religioso".




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