Berlino.Il Paradiso delle donne di Francesca Caferri vince il Mediterranean Journalism Award


Il paradiso delle donne La manager si muove con decisione: firma documenti, controlla la mail sul BlackBerry, chiede aggiornamenti, convoca una riunione. Poi si accorge di essere in ritardo: dall'attaccapanni afferra un velo nero e chiama l'autista. Prima di partire si copre la testa con il velo e dal sedile posteriore dà indicazioni. Non può guidare l'auto che la porterà all'appuntamento: siamo in Arabia Saudita e nonostante diriga un gruppo dal fatturato milionario, Khlood al-Dukheil deve sottostare alle rigide regole del protocollo, che prevede che le donne si mostrino in pubblico solo velate e avvolte da una lunga tunica nera e non possano sedere al volante. Quello con Khlood al-Dukheil è solo uno degli incontri di questo libro: dall'Arabia Saudita allo Yemen, attraversando Egitto, Pakistan, Afghanistan e Marocco, Francesca Caferri, giornalista da sempre attenta a questi temi, ci guida in un viaggio nel mondo musulmano visto attraverso gli occhi femminili. Pagina dopo pagina le protagoniste di questo libro distruggono stereotipi e ci spiegano perché, come disse Maometto, "il Paradiso è ai piedi delle madri". E delle donne. Seguire i loro passi è fondamentale anche per noi. Perché se la sfida sui diritti femminili è ancora aperta in molti paesi, in nessun luogo è importante come nel mondo musulmano: è dall'esito di questo braccio di ferro che si capirà chi vincerà lo scontro fra conservatori e riformisti. E quali scenari futuri si apriranno per questa del mondo così densa di contraddizioni.

"il Paradiso è ai piedi delle donne", romanzo della giornalista di Repubblica Francesca Caferri, ha vinto a Berlino Sesta edizione del Mediterranean Journalism Award, un premio che ogni anno la fondazione Anna Lindh dedica a chi, con il suo lavoro, si è impegnato a distruggere stereotipi e a costruire ponti fra i paesi del Mediterraneo. Al premio hanno partecipato 413 giornalisti provenienti da 42 paesi, un premio di assoluto prestigio che rappresenta il giusto riconscimento per il lavoro svolto dalla giornalista, un ottimo spunto di riflessione per svelare aspetti noti e meno noti rispetto al ruolo delle donne in Medio Oriente.




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