L'Italia compromette i rapporti economici con l'Iran


terzi-in-israeleL'Italia attraversa una grave crisi politica oltre che economica e sociale. La classe dirigente attuale è vittima di un preoccupante comportamento personalistico non accorgendosi, o fingendo di non accorgersi, della gravità della situazione.

La cooperazione internazionale, cuore della politica estera di un Paese come l’Italia - europeo e mediterraneo - che dovrebbe mettere in moto meccanismi volti alla ricerca di mercati e sbocchi internazionali, sembra essere lasciata a se stessa. Inoltre ci si è affidati ad un ministro che interpreta il suo ruolo in maniera personalistica, accodato incondizionatamente alle direttive degli Stati Uniti e difensore della politica di occupazione d’Israele. Un comportamento mai seguito dai suoi predecessori, che hanno saputo districarsi considerando gli interessi dell’Italia prima di ogni cosa.

L’Italia con le tasche sempre più vuote si permette di sanzionare, ed invita a sanzionare, questo o quel paese aggravando la situazione economica degli italiani. In questa ottica, l’Iran è un importante partner economico che oggi si rischia di perdere dopo averne già perso altri, senza valutare troppo le conseguenze economiche di ricaduta.

Il Ministro Terzi afferma orgoglioso che le sanzioni "stanno funzionando" in Iran, dove è necessario portare avanti la "strada del doppio binario" per persuadere Teheran a desistere dalle sue ambizioni nucleari. Naturalmente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato l'Unione Europea per avere imposto dure sanzioni contro la "peggiore minaccia alla pace dei nostri tempi", riferendosi all'Iran.

L’Europa del fallimento economico non è più politica e fa politica per procura, accodandosi alle posizioni degli Stati Uniti e Israele. Ma la stessa Unione Europea, insignita del Premio Nobel per la Pace, non accenna nemmeno a biasimare Israele per le continue violazioni e per l’occupazione dei territori palestinesi.

L’Iran continua a non cedere malgrado tutto. L’Ayatollah Khamenei nell’ultimo discorso pubblico ha affermato: "Molti politici in Usa, Regno Unito e altri Paesi hanno usato tutte le loro forze e progetti con la supposizione di poter mettere la Repubblica Islamica e la nazione iraniana in ginocchio, ma l’Iran avrà la meglio sulla combinazione di sanzioni, minacce militari e guerre diplomatiche intraprese dai nemici per indebolirlo”.

Talal Khrais –




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