Siria. Il ministro Terzi "Signore della Guerra". L'Italia auspica una soluzione armata


Sempre più grave la tensione tra  Siria e Turchia. Il governo turco ritiene che la crisi siriana sia una minaccia per la sicurezza del Paese e chiederà l’approvazione del Parlamento per operazioni militari fuori dai confini nazionali. Lo riferisce l’agenzia Reuters, citando una nota del Parlamento.

Non è mancata la reazione del ministro Terzi che risponde al divampare della violenza auspicando e caldeggiando un attacco altrettanto violento.

Sul piano della sicurezza il Consiglio di sicurezza dell'Onu - ha affermato Terzi - è paralizzato e di conseguenza la comunità internazionale è impotente per quanto riguarda anche la possibilità di dispiegare una missione in Siria che noi italiani da tempo auspichiamo poter essere veramente incisiva e determinante per la cessazione delle violenza. Ma tutto questo non è possibile se il Consiglio di sicurezza Onu non funziona».

Noi italiani chi?? Da quando l’Italia adotta in politica estera atteggiamenti belligeranti? Una risposta, quella di Terzi, perfettamente in linea con la politica estera adottata dal ministro tecnico, una politica filosionista chiaramente improntata a soffocare posizioni non conformi alla linea dettata da Israele.

E questo spiega l’intervento da “Signore della guerra” e l’esigenza di un’azione dall’alto che ponga fine alle violenze con altrettanta barbarie.

«La richiesta di autorizzazione al parlamento turco a operazioni militari oltre confine è una valutazione che dà il governo di Ankara e credo che sia perfettamente legittimato a chiederla - aggiunge il ministro degli Esteri, Giulio Terzi - Finora si è rimasti nell'ambito dell'articolo 4 sul piano della concertazione politica fra paesi dell'Alleanza, ma anche nel Consiglio Nato di questa notte è stato riaffermato il principio della indivisibilità della sicurezza, al quale i membri dell'Alleanza tengono molto».

Affermazioni, quelle del nostro ministro degli Esteri, in netta antitesi con quanto affermato, proprio di questa mattina in Aula dalla deputata Suad Sbai. Un intervento concitato e accorato con il quale la Deputata siriana chiede che venga fatta chiarezza sulla Siria, che venga detta finalmente la verità . La Siria, oggi, è vittima di un duro attacco sferrato dal radicalismo salafita wahabita ed i fatti di Aleppo lo dimostrano. Si tratta di mercenari che hanno quale unico scopo quello di destabilizzare i governi e mettere a ferro e fuoco intere città causando morte e disperazione tra migliaia di cittadini.

La Sbai esorta la stampa, gli intellettuali e l’intera comunità internazionale a ricercare, vedere e raccontare la verità. Inutile anche l’appello al Ministro Terzi al quale chiede di riferire in aula e raccontare la condizione degli imprenditori italiani che vivono in Siria e dellenumerose  minoranze che vi lavorano.

Quella che sembra una opposta interpretazione della realtà siriana, in realtà è un chiaro tentativo da parte della politica internazionale di offuscare, nascondere e mistificare realtà che se palesate sarebbero molto scomode.




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