Ahmadinejad: “È in corso una guerra economica e psicologica fatta di pressioni internazionali sul nostro paese"


money_bigTalal Khrais

La scusa per soffocare un Paese è sempre la stessa: la stabilità e la sicurezza mondiale, la minaccia nucleare e le armi di distruzione di massa. Finora, tuttavia, nonostante la mancanza di prove circa una produzione nucleare militare in Iran, i paesi occidentali continuano ad inasprire le sanzioni contro il paese, mentre Israele è legittimato ad essere fuori legge, possiede un arsenale nucleare, continua l’occupazione dei territori palestinesi e proferisce minacce di guerra. “E' in corso una guerra economica contro l'Iran” ha affermato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad nel corso di una conferenza stampa tenuta a Tehran. Si tratta della prima dichiarazione da parte del Presidente sulla crisi economica e monetaria che ha colpito il paese, conseguenza delle sanzioni internazionali. "Il fatto che la nostra moneta abbia perso così tanto valore è dovuto alle sanzioni economiche internazionali imposte all'Iran.

E' in corso una guerra economica e psicologica fatta di pressioni internazionali sul nostro paese". Le parole arrivano dopo che il rial iraniano si è svalutato del 12 per cento rispetto al dollaro. "Non penso che nelle attuali circostanze possano avere luogo negoziati tra Iran e Stati Uniti. Le relazioni tra due Paesi si devono basare sul principio del dialogo che a sua volta si basa sulla giustizia e il rispetto.

Se una parte intende fare "pressioni" sull'altra per avviare un negoziato compie un "errore"- ha sottolineato il presidente, che ha quindi invitato gli Stati Uniti a considerare i diritti dell'Iran, ad accettarli e ad abbandonare le posizioni "contrarie" alla Repubblica Islamica. Ahmadinejad ha precisato che l'Iran, malgrado il nuovo crollo del rial sul dollaro, ha riserve sufficienti di valuta straniera per le necessità del Paese e che le fluttuazioni della valuta sono il risultato di "una guerra psicologica sul mercato dei cambi".

“Le sanzioni”- ha aggiunto- "stanno colpendo la popolazione, ma se il nemico crede di fiaccarne la resistenza, si  sbaglia". Il Presidente non risparmia gli “avvertimenti” del premier israeliano: ”Il disegno della bomba atomica con le linee rosse mostrato dal premier israeliano Benjamin Nethanyahu è in primo luogo un insulto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite". "Gli raccomando di migliorare la sua capacità di disegnare", ha aggiunto ironicamente Ahmadinejad, sempre riferendosi all'immagine tracciata dal premier israeliano, ed ha definito "un'avventura" un eventuale attacco militare israeliano contro l'Iran. "Non abbiamo paura delle minacce dei sionisti incivili né  dei loro  petardi. La Repubblica Islamica dell’Iran non farà alcun passo indietro sul suo programma nucleare, malgrado le sanzioni imposte dai Paesi occidentali”.

Ahmadinejad ha ricordato che Teheran ha chiesto in passato all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) uranio arricchito al 20% utilizzabile per il reattore di ricerca di Teheran che produce isotopi, utili per la cura del cancro, in cambio del proprio uranio al 3,5% ma "finora nessuno ce l'ha fornito”. Rincara la dose l’Ayatollah Khamenei:"Non ci piegheremo. La nazione iraniana non si piegherà  alle pressioni e il nemico è arrabbiato per questo".

 

 

 

 

 




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