La tortura, le esecuzioni sommarie e le fustigazioni, anche di ragazzi a partire dai 14 anni, sono tra le violazioni dei diritti umani commesse nei centri di detenzione dei ribelli qaedisti nel nord della Siria, secondo un rapporto reso noto oggi da Amnesty International. L'organizzazione rinnova l'appello al governo di Damasco perchè metta fine all'uso della tortura nelle sue prigioni e riporta testimonianze di persone rinchiuse in 7 centri di detenzione dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis).
Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Ansamed, tre centri di detenzione sono nella citta' di Raqqa, due nella sua provincia e due ad Aleppo. L'Isis e' sospettato di detenere anche cittadini stranieri, tra i quali giornalisti catturati mentre coprivano il conflitto siriano e il padre gesuita romano Paolo Dall'Oglio, scomparso proprio a Raqqa alla fine di luglio. Fustigazioni e torture con scariche elettriche sono tra le pratiche piu' usate contro i prigionieri, arrestati con le piu' svariate accuse: dal furto a presunti comportamenti anti-islamici, come il fumo o il sesso al di fuori del matrimonio, dall'opposizione allo stesso Isis all'appartenenza a gruppi armati rivali. Testimoni hanno riferito di avere visto anche due ragazzi di 14 anni venire frustati.
Alcuni ex detenuti hanno riferito di 'processi' grotteschi della durata di pochi minuti tenuti nel centro di detenzione di Add al Baath, nella provincia di Raqqa, da un giudice islamico con indosso un giubbetto esplosivo. In alcuni casi gli imputati sono stati condannati a morte e la sentenza e' stata applicata.
In almeno un caso il giudice ha partecipato personalmente alla fustigazione di un condannato.
"Dopo anni in cui e' stata preda della brutalita' del regime di Assad, la gente di Raqqa e Aleppo soffre ora per una nuova forma di tirannia imposta dall'Isis", ha affermato Philip Luther, direttore di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Intanto continuano ad arrivare notizie terribili dalla città di Adra, a 20 chilometri di Damasco, dove si è consumato un atroce massacro da parte dei ribelli islamisti di Al Nusra contro civili alawiti, drusi e cristiani. A
La cittadina è stata presa dai ribelli all’inizio di settimana scorsa e riconquistata in parte dall’esercito siriano nel fine settimana. "I gruppi armati hanno giustiziato i civili, più di 80 persone sono state uccise. Hanno ammazzato intere famiglie", denuncia il corrispondente di RT in Siria Abutaleb Albohaya. "Alcune famiglie sono state sequestrate per essere usate come scudi umani in zone dove esercito e ribelli si stanno scontrando. Altre sono state portate a sud verso la città di Douma, una delle roccaforti ribelli", continua.
Muhammad Al Said, residente a Adra, ha descritto a RT un vero e proprio "massacro" da parte dei ribelli islamisti: "È stato terribile, abbiamo visto uccisioni e atrocità. Gli uomini armati entrati in città erano mascherati ma noi sappiamo che appartengono ad Al Nusra. Il crimine peggiore che hanno commesso è stato bruciare delle persone vive nei forni dove normalmente si cuoce il pane. Le prendevano quando entravano nei negozi per comprare il pane".
Inviato da Anonimo il Gio, 19/12/2013 - 16:13
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