Artigianato: il tappeto, fil rouge tra Tunisia e Sardegna
A Tunisi confronto e scambio esperienze tra maestri settore
25 MARZO, 17:36
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Tappeti tunisini
(di Khayrouzed Ben Hamida) (ANSAmed) - TUNISI, 25 MAR - Un punto d'incontro per scambiare esperienze, idee e tecniche, spesso antichissime, che uniscono due culture millenarie come quelle della Tunisia e della Sardegna. E' stato questo il Festival della tessitura tunisino-sarda, ospitato nell'Acropolium di Cartagine, grazie alla cooperazione tra l'associazione Assadakah Sardegna-Centro Italo Arabo e del Mediterraneo e il Centro tecnico tunisino di creazione, innovazione ed inquadramento del tappeto e della tessitura, nell'ambito del progetto Diar(Dialogue Interculturel a' travers l'Art du Tapis), che ha come obiettivo quello di accrescere le conoscenze reciproche nell'ambito del dialogo interculturale tra Mediterraneo e Paesi della sponda sud.
Il festival si e' articolato in atelier in cui sono state illustrate la storia del tappeto sardo e tunisino, tecniche e attrezzi di lavorazione, l'utilizzo di coloranti naturali ed ecologici e i percorsi per la creazione dei disegni. La tradizione tessile di Tunisia e Sardegna e' stata, quindi, rappresentata in un unico tappeto, un melange di tecniche derivate da stili tipici e disegni caratteristici. L'arte della tessitura del tappeto rappresenta un punto di contatto, un elemento comune alle culture sarda e tunisina e conta su una abilita' millenaria, tipicamente femminile, trasmessa di generazione in generazione, da madre in figlia. Il Festival e' stata l'occasione per migliorare la conoscenza reciproca dell'arte della tessitura tradizionale, grazie al confronto e allo scambio di tecniche, metodi e conoscenze ereditate dai vecchi artigiani delle zone rurali di Tunisia e Sardegna.
La Tunisia, punto d'incontro di popoli e civilta', e' sempre stata sinonimo dell'arte della tessitura. Quando per gli artigiani l'introduzione dei coloranti industriali ha alterato la qualita' del tappeto tunisino, la conseguenza e' stata l'adozione di un tipo, l'''Allouche'', che utilizza la gamma naturale dei colori della lana di montone, dal nero al bianco, passando per le sfumature di grigio, beige, marrone. Legata alla sua tradizione, ma aperta alle influenze esterne, questa antica conoscenza e' stata la fonte di ispirazione per la produzione di tappeti tunisini con la tecnica di quello persiano, sempre nel rispetto delle tradizione regionale ed etniche. Da parte sua, il tappeto sardo e' il principe dell'artigianato artistico.
Ispirato da una comune filosofia, si differenzia da centro a centro in termini di tessitura, colore ed iconografia, fatto di lana e colorato con tinture naturali. Il festival ha ospitato modelli che riflettono lo spirito degli artigiani grazie ad un mix di colori: rosso (tipico dell'artigianato tunisino), blu, verde, bianco, nero, con un contrasto tra luce e ombre su una base di giallo sabbia, spesso rappresentate con l'immagine di dune in movimento. I tappeti ''Mergoum'' e ''Klim'' o i ''bakhnoug'', di fattura berbera, si caratterizzano per la semplicita' dei modelli geometrici (la losanga e il triangolo), con disegni che ricordano gioielli, ceramiche ed anche i tatuaggi fatti con l'henne'. (ANSAmed).
Inviato da Anonimo il Lun, 25/03/2013 - 16:43
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