Roma, 5 apr. (askanews) - La Regione Sardegna segue e monitora da vicino, in proficuo coordinamento" con la Prefettura e il Ministero dell'Interno, l'evolversi della situazione che riguarda i migranti e le situazioni di disagio che si stanno verificando a Cagliari". Lo si legge in una nota in riferimento al sit in di protesta svoltosi ieri che, per circa 7 ore, ha paralizzato il centro della città, con momenti di tensione tra forze dell'ordine e manifestanti.
"Pur riconfermando con chiarezza e senza ripensamenti la propria politica di accoglienza - spiega l'ente istituzionale - la Regione pretende però il rispetto delle regole e non ritiene accettabile che si creino disagi per la cittadinanza, specie nel momento in cui sono pienamente operative sul campo numerose risorse umane dedicate e mediatori culturali che stanno svolgendo al meglio il loro lavoro".
E Assadakah Sardegna - Centro Italo Arabo e del Mediterraneo in una nota esprime "forte preoccupazione per la gestione dell'ordine pubblico" in occasione dell'evento. "Troppo facile - dicono - prendersela con pochi disperati e senza futuro: la verità è che la protesta poteva essere gestita in maniera diversa. Manca un presidio dello Stato capace di affrontare situazioni di questo tipo e di gestire i problemi di pochi cittadini stranieri che hanno deciso di manifestare in città. Non è azzardato dire che la gestione dell'ordine pubblico non è stata all'altezza della situazione".
"Le forze dell'ordine - prosegue Centro Italo Arabo e del Mediterraneo - il sono chiamate a usare la forza in ogni caso si renda necessario ma le immagini degli scontri a Cagliari dimostrano l'incapacità di gestire un evento di normale criticità. Parliamo di migranti e non certo di black bloc o pericolosi terroristi. A questo punto ci si chiede che cosa sarebbe successo di fronte a ben altro tipo di manifestazioni. In questa vicenda non assolviamo nessuno, neanche quei migranti che non accettano di rispettare le regole e le leggi della Repubblica Italiana ai quali va spiegato, non certo con i manganelli, quali sono i loro diritti e anche i loro doveri quando mettono piede sul nostro territorio. Un compito che non può essere assolto dalle forze dell'ordine e tanto meno con metodi polizieschi che non aiutano ad affrontare in modo efficace fenomeni di questo tipo".
fonte: askanews
Inviato da webmaster il Mar, 05/04/2016 - 16:17