Teheran, sanzioni frutto politica intimidatoria occidente


ambasciata_gb_iran2Il nuovo governo italiano,che dovrebbe essere tecnico, è politico d’eccellenza ed è attivo invece in politica,una politica estera, schierata cieccamente con gli Stati Uniti e Gran Bretagna.

Come nella politica economica è “ eccellente” nel massacro sociale, è “eccellente” anche nell’attuanzione di una politica filo americana e anglofona, esponendo l’economia italiana a nuovi rischi.

Seguendo le avventure degli Stati Uniti, l’Europa aveva perso mercati mediorientali non di poco conto. Da quando si è insediato una settimana fa, il nuovo ministro degli Esteri Giulio Terzi ha criticato duramente la Repubblica Islamica dell’Iran, senza tener conto di tanti altri problemi come l’embargo contro Gaza e la sofferenza del martoriato popolo palestinese.

Le dichiarazioni del ministro Terzi a Bruxelles: “Abbiamo deciso di richiamare per consultazioni il nostro ambasciatore a Teheran per un approfondimento doveroso della situazione, il tutto in stretto contatto con altri partner europei”,  aggiungendo che si è lanciato “un segnale chiaro e condiviso”. Sembrano rivolgersi alla Repubblica delle banane e non alla Repubblica Islamica dell’Iran, una potenza regionale indiscutibile.

Nel frattempo l'Amministrazione Obama potrebbe sostenere "in tempo utile" delle sanzioni contro la Banca Centrale iraniana, pur mettendo in guardia il Congresso sui rischi di una tale iniziativa: lo ha dichiarato il Direttore generale del Dipartimento di Stato americano, Wendy Sherman, nel corso di un'audizione al Senato.La Francia non è soddisfatta e vuole l'embargo petrolifero totale( tanto ha il petrolio libico).

Il portavoce del Quai d'Orsay anticipa le misure che Alain Juppé chiederà a Bruxelles nella riunione dei ministri degli esteri dell'Ue . Niente meno che l’embargo petrolifero e un maggiore isolamento dell'Iran. Sono queste le richieste che il ministro degli Esteri francese Alain Juppé che non ha ottenuto il primo dicembre al Consiglio affari esteri a Bruxelles.

La risposta dell’Iran a tali dichiarazioni non si è fatta attendere infatti l'ayatollah Sadeq Amoli Larijani, capo della magistratura iraniana, nel corso di un incontro con le autorita' giudiziarie della Repubblica Islamica ha precisato “Le recenti sanzioni imposte all'Iran a causa del suo controverso programma nucleare "sono frutto della politica intimidatoria dei Paesi occidentali"; stando a quanto riporta l'emittente 'Press Tv', Larijani ha consigliato agli Stati belligeranti", riferendosi sempre all'Occidente, di avere "prudenza".

Il capo della magistratura ha quindi ribadito che l'Iran "non soccomberà mai davanti alle potenze arroganti". Nonostante la linea dura dell’Europa e degli Stati Uniti, gli studenti iraniani ieri si sono riuniti per una nuova manifestazione davanti a unarappresentanza diplomatica britannica,a due giorni dall'assalto che ha condotto alla chiusura dell'ambasciata.

L'Iran "rispondera'" alla decisione annunciata dalla Gran Bretagna di espellere i diplomatici della Repubblica Islamica a seguito dell'assalto all'ambasciata britannica a Teheran. Lo ha annunciato il portavoce delministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, citato dall'agenzia d'informazione 'Mehr'. Mehmanparast, il ministro ha definito "affrettata" la decisione di Londra, sottolineando che il governo iraniano "considera la Gran Bretagna responsabile della protezione della missione diplomatica dell'Iran".

Il portavoce ha quindi precisato che la Repubblica Islamica ritiene "inaccettabile" qualsiasi attacco a diplomatici e ogni norma che vada contro i regolamenti internazionali. L'esponente iraniano ha quindi spiegato che l'assalto all'ambasciata britannica non era prevedibile e che si è trattato della reazione di alcuni manifestanti infuriati per l'atteggiamento del governo britannico nei confronti dell'Iran".

L'Iran si impegna a proteggere e salvaguardare gli uffici diplomatici e consolari a Teheran e il personale e al contempo adotterà “misure urgenti e necessarie” nei confronti dei manifestanti che hanno assunto comportamenti “inaccettabili” nei confronti del personale e delle strutture dell' Ambasciata britannica a Teheran.

Lo ha assicurato l' incaricato d' affari della Repubblica Islamica dell' Iran a Roma, Mehdi Akouchekian, convocato alla Farnesina dove ha espresso rincrescimento per quanto avvenuto.