Tre anni di lavoro di Assadakah Sardegna non verranno infangati dalle elucubrazioni di un giornalino da quattro soldi


A tre anni dalla costituzione dell’associazione Assadakah Sardegna e a pochi giorni dal Natale è tempo bilanci e tempo di tracciare le tappe della storia recente e programmare i progetti futuri.

“Assadakah Sardegna è la filiale regionale di Assadakah, centro italo arabo del Mediterraneo che promuove e sostiene iniziative di carattere culturale, sociale, economico e politico fra i Paesi mediterranei ed arabi e sviluppa azioni volte alla reciproca conoscenza, amicizia e collaborazione, avvalendosi degli strumenti previsti dalla legislazione italiana ed internazionale promuovendo convegni, studi, ricerche, occasioni d’incontro, di relazione, d’interscambi che rafforzino un clima di reciproco rispetto e di pace su cui costruire un nuovo rinascimento economico e culturale del Mediterraneo”.

Così recita il nostro statuto e in questi anni abbiamo cercato di far seguire alla teoria i fatti, perché solidarietà, cooperazione e gemellaggio sono termini abusati che molto spesso mancano di sostanza.

E’ una storia che parte dal mare, quella di Assadakah Sardegna, fonte di vita e risorsa e, fuori retorica, elemento identitario dell’isola, il Mare Mediterraneo –Mare Nostrum- non divide ma unisce è questo l’imperativo che guida le nostre azioni. Il mare diviene contatto e diventa elemento comune tra culture, popoli e razze diverse tra loro.

Le relazioni tra le istituzioni e tra le persone danno origine ad alchimie particolari, sinergie improvvise che si trasformano in rapporti duraturi, è il caso del Libano.

Assadakah Sardegna ha realizzato con il “Paese dei cedri” diversi progetti.

Due comuni della provincia di Cagliari, Ortacesus e Villaspeciosa hanno intessuto un processo di costruzione di buone relazioni con due comuni libanesi, Ain Zhalta (Chouf) e Yanouh (settore Tyro), processo conclusosi il 25 marzo 2010 con la stipula di un patto di gemellaggio.  La missione dei sindaci sardi in Libano è stata denominata: “Difendere la pace e tutelare i cedri del Libano” per sottolineare l’impegno dei comuni italiani per la pace nei Paesi dei Cedri e sostenere lo sviluppo congiunto dei comuni gemellati. Tra gli altri gemellaggi: Sadali e Houmin Tahta (Nabatieh) e ancora il gemellaggio tra Run Thalatheen ed Escolca, le buone relazioni tra i comuni sardi e libanesi continuano tutt’ora, con scambi di doni -recentemente il comune di Ortacesus ha donato al comune di Ain Zhalta un auto compattatore- e programmazione future.

Il processo di condivisione e cooperazione vede nei giovani un’importante risorsa per questo il comune di Sadali ha accolto durante il Carnevale 20 giovani ragazzi provenienti dall’Italia e dal Libano. L’iniziativa “Let’s dress up” travestiamoci, era finalizzata all’apprendimento interculturale inteso come primo passo verso la promozione del dialogo e della comprensione delle differenti culture.

Il Carnevale è divenuto una preziosa occasione di scambio culturale e arricchimento reciproco per i giovani sardi e libanesi. “Ridiamo un sorriso al Libano” il nome del progetto  è stato premonitore,

il calore  tradizionale delle famiglie sarde ha veramente ridato il sorriso ai bambini libanesi, che hanno trascorso un breve soggiorno nella case sarde condividendo ritmi di vita, momenti di convivialità e cultura.

L’esperienza di questi ultimi anni ci ha insegnato che dalle culture più povere, nell’accezione materiale del termine, si possono trarre importanti insegnamenti, la campagna sanitaria “Depistage du Cancer au sein” per la prevenzione del tumore al seno promossa da Assadakah Sardegna in collaborazione in collaborazione con l’Ospedale Sirai di Carbonia e l’Ospedale di Zahle in Libano, ha visto il trasferimento reciproco di tecniche diagnostiche e di screening tra medici sardi e libanesi.

Il Sirai di Carbonia vanta un’esperienza pluriennale nell’ambito della prevenzione, la collaborazione con i colleghi libanesi è diventata una momento di scambio e confronto di metodologie, attrezzature, tecniche e buone pratiche. Durante il recente viaggio Zahle i medici italiani hanno visitato le donne libanesi e avviato una campagna di sensibilizzazione per favorire la prevenzione.

La comunicazione rappresenta un’attività fondamentale tra quelle promosse da Assadakah Sardegna, nel corso di questi tre anni abbiamo realizzato numerosi eventi e convegni. “Dialogo di fronte al Mediterraneo” un evento di approfondimento e confronto alla presenza delle autorità religiose e politiche sardo- libanesi. “Processi di democratizzazione in Medio Oriente” con la presentazione del libro inchiesta di Fausto Biefeni “La verità nascosta” e la tavola rotonda che ha affrontato il tema della Primavera araba e le conseguenze dei moti di ribellione nella compagine politica e sociale Europea e Mediterranea. Assadakah Sardegna ha ospitato il capo ufficio stampa di Hezbollah Ibrahim El Moussaoui che ha incontrato la stampa e il pubblico sardo durante il convegno “La compatibilità tra islam e democrazia” al quale sono intervenuti Vicepresidente della 3ª Commissione permanente Affari esteri Antonello Cabras, la Deputata Pd membro della Commissione lavoro Amalia Schirru, il giornalista Talal Khrais ed il segretario generale di Assadakah Italia Raimondo Schiavone.

Essere accanto agli immigrati e fornire servizi utili all’integrazione e all’inserimento nella realtà italiana e sarda in particolare, è una delle finalità di Assadakah Sardegna, il sito dell’associazione fornisce puntuali aggiornamenti sui principali temi politici e sociali che riguardano il mondo arabo. All’interno del portale, in collaborazione con Ogliastra Eventi, è stata creata la sezione TG Al Kabhar, un telegiornale in arabo con tutte le notizie riguardanti il mondo degli immigrati in Sardegna e in Italia, inoltre è presente una sezione normativa che aggiorna gli immigrati sui decreti  e le prassi burocratiche e legislative che li riguardano.

Il futuro si prefigura radioso per Assadakah Sardegna, in collaborazione con la nostra sede nazionale, abbiamo previsto un viaggio sopralluogo presso il campo profughi di Abu shouk in Sudan, lo scopo della visita è quello di avviare la costruzione di una scuola al fine di offrire ai giovani sudanesi competenze e abilità utili a partecipare attivamente al mondo del lavoro.

Il 25 maggio Assadakah Sardegna organizzerà una visita in Libano per partecipare alle celebrazioni per la liberazione del Paese. In questa data si ricorderanno le vittime dell’occupazione israeliana.

Non possiamo non ritenerci soddisfatti del lavoro fatto.

Per essere soddisfatti ci è bastato vedere gli occhi dei ragazzi libanesi a Sadali che brillavano di felicità e al contempo nostalgia, nel salutare i loro coetanei sardi al termine del progetto,  e gli occhi delle donne ammalate di cancro al seno, che nel vedere i medici sardi, hanno brillato di una speranza di vita nuova, e i volti degli amministratori di Houmin, di Ain Zhalta, Odaisseh, Houmin Tahta e tutti gli altri ogni volta che hanno firmato un protocollo o un’adesione a una partnership, pieni di voglia di fare e fiduciosi di contribuire, nel loro piccolo, a  migliorare la realtà.

Ecco allora, speranza e capacità di sfidare e programmare il futuro.

Consapevoli del fatto che la strada da fare sia ancora lunga e per molti versi, impervia, ma consci anche della nostra Buona Fede, della legittimità dei nostri ideali e della forza che soci e collaboratori impiegano ogni giorno per contribuire a rendere realtà, e non retorica, parole come solidarietà, cooperazione, condivisione e speranza.




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