Con l'attacco alla Siria, Trump ha scelto di stare con i terroristi


Il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo esprime dura condanna per l’attacco missilistico che gli Stati Uniti hanno condotto nei confronti della Siria. Un attacco che si configura a tutti gli effetti come un’aggressione militare nei confronti di uno stato sovrano che siede nei banchi delle Nazioni Unite e si colloca al di fuori del diritto internazionale.

L’attacco è avvenuto sulla base della “falsa prova” che il governo di Damasco abbia usato armi chimiche in un villaggio della provincia di Idlid. Non c’è nessuna prova, allo stato attuale, che la Siria abbia ordinato un attacco con armi non convenzionali nei confronti della popolazione civile. Le fonti utilizzate per incolpare il governo di Damasco non solo non sono indipendenti ma spesso sono riconducibili ai gruppi jihadisti che governano interamente quella regione e che, come è stato evidenziato da numerosi rapporti dell’intelligence e da inchieste giornalistiche, sono in grado di produrre e utilizzare armi chimiche.

E’ infatti grave che una delle fonti sul posto del presunto attacco chimico sia un certo Shajul Islam, che si presenta ai media come un medico. Si tratta in realtà del volontario di nazionalità inglese accusato in Gran Bretagna di aver fatto parte della banda di miliziani che rapirono e ferirono nel luglio del 2012 il fotografo inglese John Cantlie. Un soggetto che già allora veniva considerato un soggetto radicalizzato, simpatizzante dei gruppi jihadisti.

L’azione unilaterale ordinata da Trump è criminale e il presunto utilizzo di armi non convenzionali da parte dell’esercito di Assad è solo un pretesto. E’ chiaro che la Casa Bianca avesse deciso di attaccare già prima della strage avvenuta. E’ chiaro che tutto fosse pronto da giorni.

Ancora più grave è che sia stata colpita una base militare dalla quale ogni giorno partivano gli attacchi contro lo Stato Islamico nella parte orientale del paese. La distruzione di quella base da parte degli Stati Uniti rafforza i terroristi che, giustamente, hanno esultato. E non è un caso che subito dopo l’azione missilistica americana sia partita una controffensiva dei terroristi dell’ISIS verso la città di Palmira, che soltanto la Siria di Assad e la Russia di Putin hanno difeso mentre la cosiddetta coalizione internazionale rimaneva inerte.

Oggi Trump colpisce chi combatte contro l'espansione dell'integralismo islamico, rinsaldando l’alleanza con Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Israele che a vario modo hanno sostenuto, armato, supportato e aiutato i gruppi jihadisti in Siria. Lo fa per interesse personale (molte sue aziende sono presenti in questi paesi) e perché suo malgrado è diventato ostaggio delle élite belliche americane, senza le quali la sua elezione non sarebbe stata possibile. Trump è l’alleato ideale che i terroristi speravano di avere nella guerra contro la Siria. Oggi il mondo è meno sicuro e il terrorismo più forte.

Speriamo che l’Italia condanni in modo inequivocabile questa azione militare che si colloca al di fuori del diritto internazionale e rappresenta un precedente pericoloso, anche per la posizione che il nostro paese occupa al centro del Mediterraneo. Se il governo Gentiloni dovesse avvallare questa azione, si macchierebbe anch’esso di una colpa gravissima, della quale ci pentiremo da qui agli anni a venire.

 

(Il direttivo del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus)